rotate-mobile
Cronaca

Torture e sequestro di persona contro il vudù, ai domiciliari tre membri del "commando"

Parlare di malocchio e vudù nella Cesena del XXI secolo può far sorridere, soprattutto perché a credere a questa follia sembrano essere persone giovani, che lavoravano nel mondo della notte e delle discoteche

Sono stati messi agli arresti domiciliari data la loro sostanziale incensuratezza tre dei 4 soggetti che hanno composto il “gruppo anti-malocchio” e che hanno aggredito una cesenate di trent’anni e la sua famiglia. E’ il provvedimento preso dal giudice dopo l’udienza di convalida dell’arresto. Nella giornata di venerdì sono è stato effettuato il cambio di regime di detenzione, verso una forma di reclusione meno aggravata. Resta in carcere, invece, R.L.T, 48enne di Lizzano (Taranto), padre della 22enne che sosteneva di essere vittima di una maledizione e che aveva architettato la “missione punitiva” per farselo togliere. L’uomo, infatti, visto i corposi precedenti, nonché il mancato rispetto del foglio di via da Cesena, resta in cella.

Parlare di malocchio e vudù nella Cesena del XXI secolo può far sorridere, soprattutto perché a credere a questa follia sembrano essere persone giovani, che lavoravano nel mondo della notte e delle discoteche. Ma per la cesenate che si è trovata vittima di questo film dell’orrore, e la sua famiglia, ha significato, botte, intrusi in casa, torture, minacce di morte e sequestro di persona.

Tutto ha inizio in una notte della scorsa settimana quando quattro soggetti entrano nell'abitazione cesenate della ragazza, con l'effrazione della porta d'ingresso. I 4 mettono a soqquadro la casa, urlando di tirare fuori le “bambolo vudù” e colpiscono con pugni e calci i presenti: oltre alla donna, il padre 65enne e il fidanzato 24enne, che nella raffica di pugni rimedia anche la rottura di un dente.

I quattro malviventi costringono la trentenne a salire sulla loro macchina e minacciano gli altri due che se avessero chiamato le forze dell'ordine la donna ostaggio sarebbe stata uccisa. I malviventi nella loro follia erano convinti che questa avesse lanciato una maledizione contro una ragazza di 22 anni, membro stesso del commando della pazzesca “missione di purificazione”.  Una volta portata in un casolare disabitato e isolato in via Schiampona, nella zona di Sant'Andrea in Bagnolo, è iniziata la parte più allucinante di questa vicenda. La trentenne è stata costretta a bere l'acqua bollente, procurandosi ustioni alla bocca, in quanto si doveva “purificare”. Quindi l'obbligo, sotto la minaccia di morte, di “togliere il malocchio”. Per avere salva la vita. La cesenate ha inscenato un “rito esoterico” di cui non aveva idea, mettendo mani sul ventre e recitando formule inventate al momento, il tutto per assecondare la loro follia.

sequestrata e picchiata per il malocchio (foto Davide Sapone)

Pochi giorni dopo la follia si ripete e scoppia una nuova aggressione. Probabilmente “scoperto” che il rito non aveva tolto alcun malocchio, tre del manipolo di aggressori senza scrupoli si ripresentano e ritrovano la donna, il fidanzato e un amico trentenne. Questa volta la protagonista di questa brutta vicenda riesce a scappare per campi, ma gli altri due vengono selvaggiamente picchiati e costretti, sotto minaccia, ad assecondare le richieste degli aggressori intenti a ritrovare la fuggitiva.

Infine con una febbrile attività investigativa, i carabinieri del Radiomobile della compagnia di Cesena sono quindi riusciti ad identificare i soggetti e a richiedere alla Procura della Repubblica (pm Sara Posa) 4 ordini di arresto che sono stati controfirmati dal gip nel giro di poche ore ed eseguiti il giorno stesso. La trentenne, intanto, era stata messa al sicuro in un luogo segreto grazie alla collaborazione dei Servizi Sociali del Comune. Secondo quanto ricostruito dai militari, la trentenne cesenate conosceva la giovane “posseduta”, in quanto si erano conosciute lavorando assieme in una discoteca due anni fa. Si tratta di una 22enne che già si era fatta viva con minacce e con questa storia del “malocchio” a cui la vittima lì per lì non aveva dato particolare peso.

Ad aiutare la 22enne, K.T. residente a Bologna, nella sua “liberazione dal malocchio” erano tutti i suoi familiari: il padre, il fidanzato di lei, A.B. 42 anni, residente a Bologna dove lavora nel mondo delle discoteche e dell'organizzazione di eventi, e il fratello della ragazza, T.T. 24 anni, residente a Cesena. I reati ipotizzati in concorso sono sequestro di persona, furto aggravato, violazione di domicilio, violenza privata, minaccia e porto abusivo di arma. Dopo essere stati in cella alcuni giorni, tre di loro sono finiti agli arresti domiciliari.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Torture e sequestro di persona contro il vudù, ai domiciliari tre membri del "commando"

CesenaToday è in caricamento