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Smart working nei comuni dell'Unione Rubicone e Mare, arriva il finanziamento della Regione

La misura prevede un contributo del 70% alla progettualità presentata, che include azioni di avvio o consolidamento dello smart working, formazione dei dipendenti e adeguamento tecnologico dell'Ente

In arrivo dalla Regione Emilia Romagna un finanziamento di 94.500 euro a supporto dello sviluppo dello smart working, lavoro a distanza, nei comuni dell'Unione Rubicone e Mare.

La misura prevede un contributo del 70% alla progettualità presentata, che include azioni di avvio o consolidamento dello smart working, formazione dei dipendenti e adeguamento tecnologico dell'Ente. Il progetto dell'Unione Rubicone e Marea ammonta complessivamente a 135.000 euro ed è finalizzato a raggiungere sostanzialmente due obiettivi. In primo luogo punta ad accelerare il processo di adozione dello smart working come misura organizzativa dell'Ente, per contribuire in questa fase emergenziale a garantire la continuità dei servizi e al tempo stesso ridurre la mobilità dei dipendenti, abbassando il rischio contagio. Inoltre, si vogliono consolidare processi di attivazione dello smart working affinché, terminata la fase emergenziale, questa misura e le lezioni apprese grazie alla sua applicazione possano costituire un patrimonio importante per le organizzazioni, per affrontare le successive sfide di rilancio della socialità e dell’economia.

“Prima dell'emergenza sanitaria che ci ha costretti al lavoro da casa, l'Unione Rubicone e Mare non aveva avviato un vero e proprio progetto di smart working – spiega il Presidente dell'Unione Luciana Garbuglia - Con il presentarsi dell’emergenza, a seguito dell'entrata in vigore del Decreto Legge “Cura Italia”, l'Unione ha invece approvato un vero e proprio regolamento per lo smart working e ha introdotto in maniera massiva la modalità di lavoro Smart, per rispondere alle esigenze date dall’emergenza. Le azioni messe in campo in questa fase hanno consentito ai dipendenti di poter lavorare in modo agile, ma ora occorrono ulteriori azioni affinché lo smart working diventi prassi consolidata per almeno il 10% dei dipendenti dell'Unione e dei Comuni”.

“L’emergenza sanitaria ha obbligato tutti, compreso la pubblica amministrazione, ad accelerare sul tema dell’innovazione tecnologica e della digitalizzazione. - conclude Matteo Gozzoli, sindaco di Cesenatico con delega ai servizi informatici in Unione - Ora usciti dalla parte più critica, dobbiamo continuare a studiare ed elaborare nuovi modalità di lavoro, anche utilizzando lo smart working e andando a rarefare la presenza di personale in alcuni servizi. Già da mesi come Unione abbiamo intrapreso un percorso di ammodernamento delle dotazioni e dei sistemi operativi, nella direzione della digitalizzazione. Grazie al bando Regionale abbiamo colto la possibilità di potenziare i percorsi già iniziati in fase di emergenza facendoli diventare parte integrante dell’organizzazione dei servizi. Ringrazio il servizio CED dell’Unione Rubicone - Mare per aver supportato in breve termine la partecipazione a questo importante bando”.

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