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Cronaca

Setta macrobiotica, Pianesi accusato di omicidio: "Il mistero della moglie morta già nelle prime testimonianze"

Il guru della macrobiotica, già al centro di un'indagine relativa alla costituzione di una psico-setta macrobiotica ramificata in tutt'Italia , torna sotto accusa per la morte dell'ex moglie Gabriella Monti

Nuova tegola per Mario Pianesi, fondatore dell’impero milionario “Un punto macrobiotico”, fatto di ristoranti, aziende agricole e punti vendita in tutta Italia. Il guru della macrobiotica, già al centro di un'indagine relativa alla costituzione di una psico-setta macrobiotica ramificata in tutt'Italia , torna sotto accusa per la morte dell'ex moglie Gabriella Monti. Per le nuove accuse di omicidio, mosse lo scorso mese, la donna sarebbe stata uccisa con un mix di azioni "tipiche" dell'ideologia pianesiana: un'alimentazione molto restrittiva macrobiotica, il rifiuto delle cure della medicina ufficiale ed infine l'averla ristretta, quasi confinata in un'abitazione in campagna tra le mani di alcune delle "adepte" della setta. 

Che la dieta pianesiana potesse cagionare debilitazione fino alla morte, in particolare su soggetti già precari dal punto di vista della salute, era emerso anche in occasione della prima inchiesta sulla setta dei macrobiotici. Il tutto era partito da un'ex adepta della setta che, dopo anni tra grossi problemi di salute e il soggiogamento del gruppo macrobiotico, ha portato allo scoperto cosa si celava - secondo le accuse - nella parte più interna della rete dei punti macrobiotici. Poi altre testimonianze si sono aggiunte, alcune raccolte in una prima fase di indagine, anche dalla Squadra Mobile di Forlì, che fino a un certo punto ha lavorato assieme ai colleghi di Ancona sullo scottante dossier. "Già all'epoca, dalle testimonianze, emerse quest'aspetto della morte, risalente a molti anni precedenti, dell'ex moglie di Pianesi, avvolta quasi dal mistero", spiegano anche gli investigatori forlivesi. E proprio questi spunti, che già erano già emersi fin dalle prime testimonianze, hanno poi corroborato la nuova inchiesta per omicidio.

Per le nuove accuse Pianesi non solo aveva il potere di disporre le dimissioni della moglie dagli ospedali ogni qual volta veniva ricoverata per i postumi della malattia, ma aveva anche dato indicazione che fosse confinata in casa e alimentata unicamente con una delle sue diete a base di cereali. Una dieta contenente - secondo i nuovi sospetti - delle "aflatossine". Alla Monti infatti, dopo 4 anni di malattie già debilitanti, il 19 luglio 2001 sarebbe stata diagnosticata un'epatite acuta da intossicazione da aflatossine, microtossine tipiche dei cereali. Sempre secondo le nuove ipotesi di reato Pianesi sarebe stato consapevole della tossicità delle aflatossine come dimostrato da convegno e dall'adozione della cosiddetta "etichetta trasparente pianesiana". La morte di Gabriella Monti avvenne quindi il 22 settembre 2001.

Il 10 settembre scorso, gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Ancona, guidati dal capo Carlo Pinto, si sono presentati a casa del guru della dieta Ma-Pi per notificargli la richiesta di incidente probatorio avanzata al Gip da parte del pm Paolo Gubinelli. Che cosa chiedono gli inquirenti? Di poter raccogliere le dichiarazioni di una serie di persone, precedentemente ascoltate a sommarie informazioni, con le stesse modalità del dibattimento, così da cristallizzare le prove prima che possano essere inquinate. Si tratta di medici, infermieri, in generale dipendenti sanitari, ma anche adepti della setta che, al tempo, sarebbero stati testimoni della morte della Monti. 

Come se fosse stata avvelenata

Mario Pianesi, che in passato era arrivato a definire i medici degli assassini, ora è formalmente accusato di un reato pesantissimo: l’omicidio della sua prima moglie. Sull’inchiesta vige il massimo riserbo, ma stando a quanto ricostruito dalla Procura, Gabriella Monti aveva avuto un ictus nel 1997, a cui è seguì un deterioramento fisico, fino alla morte avvenuta il 22 settembre 2001 in un letto del ospedale Lancisi di Ancona. Anni in cui la donna sarebbe stata portata a rifiutare le cure e i ricoveri nelle strutture sanitarie, essa stessa adepta della psico-setta, dunque profondamente convinta di come la macrobiotica fosse l’unica forma di alimentazione perseguibile per la salvezza dell’umanità. Ma soprattutto perché schiacciata dalla cieca idealizzazione della figura di Pianesi che, nel suo caso anche il marito. Nell’ottica della setta infatti, nessuno aveva autonomia decisionale perché vigeva il pensiero unico, cioè quello delle massime di Pianesi, il cui verbo veniva accolto come un dogma da parte degli iscritti all’associazione UPM. Come era accaduto nel caso della donna cesenate che arrivò a pesare e che denunciò un mondo fatto di condizionamenti mentali a danno di persone particolarmente vulnerabili per la loro storia di vita vissuta. Così Pianesi, sempre secondo le accuse della Procura, confinò in casa la moglie, sorvegliata da alcune adepte, per anni costretta ad alimentarsi esclusivamente con una dieta a base di cereali che presentavano un’alta concentrazione di aflotossine: tossine prodotte da alcune specie di funghi o muffe. Dunque, se la tesi accusatoria fosse confermata, è come se Gabriella Monti fosse stata avvelenata fino all’embolia polmonare e al cedimento del fegato. Minata nel fisico dall’inganno della ricerca di una purificazione da tutte le malattie tramite le diete macrobiotiche e ancor più fiaccata nella mente dalle relazioni extraconiugali del marito. Tra queste quella con Loredana Volpi, che sarebbe poi diventata la sua seconda moglie ed esponente di spicco dell’impero economico celato dietro il nome “Un punto macrobiotico”. 

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