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Cronaca Savignano sul Rubicone

Profughi, l'area del Rubicone sceglie piccole strutture: "Ne arriveranno di nuove"

In arrivo nuove strutture per i profughi nei comuni del Rubicone. L'annuncio viene dall'Unione Rubicone e Mare, più volte chiamata in causa nel recente dibattito pubblico

In arrivo nuove strutture per i profughi nei comuni del Rubicone. L’annuncio viene dall'Unione Rubicone e Mare, più volte chiamata in causa nel recente dibattito pubblico in merito all'accoglienza dei profughi nel territorio della provincia di Forlì-Cesena. 

Spiega il presidente, il sindaco di Savignano Filippo Giovannini: “L’ Unione Rubicone e Mare ha in essere la convenzione con la Prefettura dal mese di giugno. Consapevoli dell'impatto sociale derivante dall’accoglienza dei cittadini richiedenti asilo, abbiamo scelto la strada di promuovere, da subito e con convinzione, un sistema di accoglienza che colloca nei territori piccoli nuclei di cittadini, riducendo per quanto possibile le ricadute nelle comunità locali”.


“Successivamente alla stipula della convenzione, già a metà giugno l’Unione ha provveduto ad indire un bando ad evidenza pubblica finalizzato alla individuazione di soggetti disponibili alla gestione dei percorsi di accoglienza, che ha portato all'apertura di due unità abitative presso il Comune di Longiano. Ad oggi sono attive nel nostro distretto strutture di accoglienza collocate presso il Comune di Cesenatico, Roncofreddo, Savignano sul Rubicone, Longiano e Sogliano al Rubicone, con ulteriori strutture in fase di valutazione anche a Gambettola, Borghi, San Mauro Pascoli e Gatteo”.


Continua Giovannini: “Nel frattempo è in preparazione un nuovo bando per reperire ulteriori strutture di accoglienza, per perseguire l’obiettivo della completa distribuzione territoriale, consapevoli che la dimensione dei flussi nel territorio provinciale richiederà ulteriori e più approfondite riflessioni. Rispetto ad altri territori, l'area del Rubicone registra una quota di popolazione immigrata già significativamente alta. Per questo non vogliamo certo sottrarci alla responsabilità di far fronte a questa urgente situazione né tantomeno di mettere la testa sotto alla sabbia, ma ci scontriamo con la cronica mancanza di edifici pubblici adeguati e con la scarsa disponibilità, da parte dei privati, di rendere fruibili i propri immobili”.


“A nome dell'Unione ci auguriamo infine che si riesca a far fronte a questa emergenza insieme, senza mettere le istituzioni una contro l'altra ma facendo squadra insieme, trovando e ricercando tutte le forme di collaborazione e raccordo possibile, perché accomunati da uno stesso obiettivo, quello della salvaguardia della coesione sociale delle nostre comunità”.
 

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