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Cronaca

Omicidio di Nadia, i familiari si fanno avanti per accudire i tre bambini

Per i tre bambini di 2, 3 e 4 anni figli di Nadia Salami, uccisa domenica sera sia alcuni familiari della madre, ma anche alcuni del padre, si sono fatti avanti per prendersi cura dei piccoli

Per i tre bambini di 2, 3 e 4 anni figli di Nadia Salami, la donna uccisa domenica sera in via Milani, si prospetta una lunga permanenza in Italia. A quanto sembra, sia alcuni familiari della madre, ma anche alcuni del padre, si sono fatti avanti per prendersi cura dei piccoli, a livello informale, ma al momento la strada scelta dai Servizi sociali è quella di mantenerli in una casa protetta, tutti e tre assieme, e proseguire nel loro percorso scolastico nella scuola d'infanzia (per i due più grandi) e accelerare l'inserimento nell'asilo nido per il più piccolo.

Questo, per gli addetti alla tutela dei minori, sarebbe la strada più adatta per non amplificare un trauma che è già enorme per i tre bambini, che non hanno più la madre e il padre si trova in carcere accusato di omicidio volontario. Il percorso intrapreso dai Servizi Sociali potrebbe culminare in un'adozione futura, un processo che tuttavia è lungo, col mantenimento dei tre piccoli nel Paese che è a tutti gli effetti la loro casa. Di mandare i bambini in Marocco, con gli uni o gli altri familiari, invece, non se ne parlerebbe neanche, in quanto sarebbe aggiungere trauma a trauma.

La famiglia della marocchina uccisa, intanto, si è rivolta mercoledì sera alla moschea cesenate, che ha un addetto che si occupa nelle questioni burocratiche in caso di rimpatri di salme di persone decedute, in rapporto con il Consolato marocchino. Nella comunità islamica di Cesena è forte il dolore: in molti si ricordano di quei bambini nella preghiera del venerdì. Il padre, Rachid Rahali, era un frequentatore del centro cesenate e proprio il venerdì precedente in molti si ricordano che aveva con sé i due bambini più grandi. Ricorda uno dei rappresentanti della moschea cesenate: “Uno dei piccoli aveva una forte tosse e il padre a un certo punto aveva interrotto le preghiere per dargli da bere. Tutti ricordiamo la sua presenza qui, era abituale, e tutti sono increduli di cosa abbia potuto fare”.

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