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Cronaca

Nuovo ospedale bocciato dagli architetti: "Serve un concorso internazionale di progettazione"

Scarsa qualità architettonica del nuovo ospedale di Cesena, di cui già esiste il progetto preliminare e i finanziamenti. A rilevarlo è Paolo Marcelli, presidente dell'Ordine provinciale degli Architetti

Scarsa qualità architettonica del nuovo ospedale di Cesena, di cui già esiste il progetto preliminare e i finanziamenti. A rilevarlo è Paolo Marcelli, presidente dell'Ordine provinciale degli Architetti pianificatori paesaggisti e Conservatori. Lamentando mancanza di coinvolgimento in una scelta urbanistica così strategica, gli architetti chiedono ora un concorso internazionale di progettazione. E' critico Marcelli, anche a seguito dell'ultima presentazione in cui è stato portato a termine l'accordo territoriale: “Gli schemi progettuali che nel tempo si perpetuano, sempre un pò uguali a sé stessi e di scarsa qualità, con qualche alberello qua e là e pannelli fotovoltaici di gran moda, raccontano una banalizzazione assordante dell’intervento nella sua pianificazione generale e nel modello organizzativo aderente a schemi tipo, da noi tutti certamente apprezzati, evidentemente ritenuti buoni a tutte le latitudini, convinzione che non condividiamo ancor di più per le peculiarità territoriali di Cesena e del suo comprensorio”.

Continua il presidente degli architetti: “Manca la qualità della partecipazione, manca la qualità urbana e architettonica e ad oggi manca la prefigurazione di un chiaro percorso per la migliore qualità di ciò che verrà realizzato. Il Consiglio dell’Ordine degli Architetti di Forlì-Cesena ha proposto e propone che il progetto per il nuovo ospedale di Cesena, per il masterplan e per la realizzazione dell’infrastruttura, si caratterizzi per un concorso internazionale di progettazione. Concorso da svolgersi secondo le indicazioni dell’art.156 del Codice degli Appalti, nelle modalità che consentano la partecipazione anche a giovani professionisti con giusta e necessaria multidisciplinarità, attraverso la scelta del progetto e non dei progettisti, secondo le procedure rappresentate dai bandi tipo in due fasi redatti dalla rete delle professioni tecniche italiane con il Consiglio Nazionale Architetti e condivisi da ANAC”.

“Oggi, lo comunichiamo con fermezza, è il concorso di progettazione l’azione innovativa e di progresso per l’innovazione delle città e per il progetto di spazi rappresentativi, se ne sono accorti Comuni più piccoli che ne stanno traendo grandi soddisfazioni, se ne sono accorte aziende private per rappresentare se stesse, se n’è accorta la normativa nazionale e regionale con precise previsioni in tal senso. Chiederemo un incontro con gli uffici competenti di ASL Romagna ed all’architetto Enrico Sabatini direttore dell’Unità Operativa Progettazione e Sviluppo di ASL responsabile del procedimento dell’intervento. Abbiamo proposte da fare, se ce ne sarà data occasione le faremo, con la competenza che ci è data dalle norme vigenti che, in questo caso, non è un aspetto solo formale”, sottolinea Marcelli. 

Gli architetti precisano che non è in discussione la necessità dell'opera: “Sul punto dei fabbisogni e della localizzazione poco abbiamo da dire. La scelta di una nuova infrastruttura ospedaliera, per opportunità, innovazione, sicurezza e gestione ci pare opportuna non rinviabile e quindi condivisibile. La localizzazione estratta dal tessuto urbano, prossima alle principali vie di comunicazione e pertanto aperta ai fabbisogni dell’ampio contesto di riferimento è oggi ineluttabile in un quadro metropolitano e di ottimizzazione gestionale e territoriale”. Si lamenta però lo scarso coinvolgimento: “Nonostante ripetute richieste di condivisione di occasioni di confronto volte a indicare percorsi di qualità attivabili per la realizzazione di una tale infrastruttura e attraverso una dichiarata aperta e franca disponibilità al confronto esplicitata anche in occasione della Festa dell’Architettura che si è svolta a Cesena, l'ordine non è stato chiamato. Dispiace dirlo, resiste e si perpetua da anni, negli enti territoriali di questa Provincia e quindi a Cesena, nelle aziende locali e nei soggetti pubblici in genere, la scarsa attitudine al confronto, quello vero, per quanto ci compete, sulla qualità della città”.

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