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Cronaca

Nuova assemblea del comitato dei risparmiatori CRC per farsi parte civile nel processo

Scrive Davide Fabbri: “Il nostro Comitato ha organizzato questo nuovo incontro per martedì 11 luglio per consentire a tutti quegli azionisti che fino ad ora sono rimasti "alla finestra", di costituirsi parte civile"

E' convocato un nuovo incontro pubblico del Comitato Difesa Risparmiatori CRC, che conta al momento 512 iscritti. Martedì presso la sala del Quartiere Oltresavio di Cesena, in Piazza Anna Magnani 143 si tiene la nuova assemblea dalle 17 fino alle 21.30. Verranno raccolti nuovi mandati alla presenza degli avvocati di Adusbef Grazia Angelucci e Vincenzo Bellitti. Per la costituzione - da parte degli azionisti CRC - di parte civile nel processo penale che vede rinviati a giudizio e imputati gli ex vertici della Cassa di Risparmio di Cesena. 

Scrive Davide Fabbri: “Il nostro Comitato ha organizzato questo nuovo incontro per martedì 11 luglio per consentire a tutti quegli azionisti che fino ad ora sono rimasti "alla finestra", di costituirsi parte civile nel processo penale, per tentare di ottenere il risarcimento del danno, un legittimo risarcimento del risparmio tradito. Faremo il punto della situazione con gli avvocati di Angelucci e Bellitti. Illustreremo le nuove iniziative che il Comitato ha intenzione di promuovere, per tentare di evitare le prescrizioni processuali”.

Al momento sono 639 i soggetti che il tribunale ha ammesso come parti civili. Infatti il giudice nella seduta del 6 giugno scorso ha ammesso tutti i 639 soggetti che hanno chiesto di partecipare al processo in qualità di danneggiati, parti civili nel processo penale. Una cosa molto simile ad una "class action", dal momento che la stragrande maggioranza di questi azionisti sono tutelati in aula da avvocati di associazioni dei consumatori: Adusbef (avvocati Grazia Angelucci e Vincenzo Bellitti) in collaborazione col nostro Comitato Difesa Risparmiatori CRC, e Codacons.
Il processo dibattimentale inizierà il 22 gennaio 2018.  Verranno giudicati gli ex vertici della banca per false comunicazioni sociali e per ostacolo all’attività di vigilanza della Banca d’Italia.

Le ipotesi di reato vertono sul bilancio consolidato dell'anno 2012 della banca, nel quale per la Procura della Repubblica di Forlì non sarebbe stato correttamente rubricato il credito che la banca vantava nei confronti della Holding dell'immobiliarista di Bertinoro Pierino Isoldi, credito classificato come “ristrutturato” nel bilancio quando invece doveva essere inserito tra i crediti in sofferenza, anche su indicazione della Banca d'Italia che chiedeva maggiori accantonamenti. “Questo avrebbe permesso di non esporre in bilancio maggiori perdite per 15 milioni di euro”, rimarca Fabbri.

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