Maxi sequestro di armi: pistole, proiettili e moschetto d'epoca

Un vero e proprio arsenale quello sequestrato dai carabinieri a Mensa Matellica: sette fucili, quattro pistole, quattro coltelli e mille colpi di diverso calibro. Le canne lunghe erano nascoste in un capannone mentre le pistole erano nel salotto di Antonio Rosetti di 45 anni. L'uomo non poteva avere armi visto che era già noto alle forze dell'ordine per una lunga serie di reati contestati e perché non erano custodite come prescrive la legge quindi sono scattate le manette.

Quando gli inquirenti hanno scoperto l'arsenale sono rimasti stupiti e, durante gli accertamenti, anche perplessi visto che ad alcune pallottole non corrisponde nessun calibro delle pistole ritrovate.
Tutto è iniziato nella notte tra lunedì e martedì quando dall'armadio blindato di una ex guardia giurata di Cesena sono spariti i fucili e le pistole. L'uomo ha denunciato l'accaduto ai militari dell'Arma il pomeriggio seguente e, durante il sopralluogo, gli investigatori hanno notato come non ci fossero segni di effrazione o scasso sia nell'abitazione che nella teca.

La Santa Barbara

La vittima del furto nn voleva crederci, ma pare proprio che l'uomo chiave del furto sia il figlio trentenne che ha confessato di aver necessità di denaro contante. Estesa la perquisizione al suo domicilio è spuntata la calibro 22 a tamburo che, con ogni probabilità, è stata scartata dal Rosetti. Al momento del sequestro, le matricole delle armi non erano state né abrase né punzonate; tra esse c'erano anche due moschetti d'epoca di cui uno del 1890.

Rosetti, che al momento dell'arresto risultava senza lavoro, è stato portato in carcere a Ravenna dove resta in attesa del processo per ricettazione e detenzione illegale di arma da fuoco. Per il figlio della guardia giurata depredata niente sbarre, ma una denuncia per gli stessi reati dell'arrestato.