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Cronaca

C'è anche il polpo dumbo, lo scienziato scopre nuovi animali: "Molti si estingueranno prima che l'uomo possa trovarli"

Lo scienziato ha ancora una casa a Montiano e, anche se dal 2012 lavora a Ferrara, torna volentieri appena può nella sua città natale. Sarà qui anche venerdì 12 aprile alle 17 alla Malatestiana a presentare il suo ultimo libro

Nelle foreste birmane è stato trovato il cervo più piccolo al mondo; in Papua Nuova Guinea un topone lanoso lungo 80 centimetri che ama le coccole e nel pozzo di una scuola media un'anguilla cieca mai vista prima. Ma tra le numerosissime new entry ci sono anche un polpo dumbo e un granchio yeti. Ogni anno si scoprono migliaia di esemplari di animali finora sconosciuti e, purtroppo, altri milioni, forse miliardi, resteranno per sempre sconosciuti, perché si estingueranno prima che l'uomo possa scoprirli. A pensarla così, e a scriverlo nel suo ultimo libro "Meravigliose creature" La diversità della vita come non la conosciamo (edito da Il Mulino) è Stefano Mazzotti, biologo e direttore del Museo di Storia naturale di Ferrara, nonché cesenate doc.

Lo scienziato ha ancora una casa a Montiano e, anche se dal 2012 lavora a Ferrara, torna volentieri appena può nella sua città natale. Sarà qui anche venerdì 12 aprile alle 17 alla Malatestiana a presentare il suo ultimo libro, frutto di anni di studio e spedizioni in varie parti del mondo. "Parliamo spesso, e giustamente, di variazioni climatiche e distruzione ambientale - spiega Mazzotti - ma molto meno di come in questa distruzione l'uomo perda,  ogni anno, l'occasione di conoscere milioni di specie animali e piante che potrebbero essere utili sia per il funzionamento degli ecosistemi che anche per ottenere conoscenze utili per la vita umana. Scoprire nuove specie - continua il biologo - può servire anche a fare luce sulla storia stessa  della Terra. Per questo motivo, prima dei danni irreparabili che stiamo infliggendo alla natura, servono scienziati che si occupino di completare il quadro della vita della Terra".

Il libro è un racconto delle scoperte, a molte delle quali ha partecipato anche lo stesso Mazzotti, avvenuti in luoghi di spettacolare ricchezza: dalla Papua Nuova Guinea al Borneo, dalla catena himalayana al bacino del fiume Mekong, dalle isole di Sri Lanka e del Madagascar fino alle montagne della Tanzania. Pagina dopo pagina si incontra una collezione infinita di specie – il cui numero è ancora oggi un mistero – con cui conviviamo sul nostro pianeta e che rischiamo di far estinguere prima ancora di riuscire a scoprirle. E nel contempo, in quelle pagine, si trova una collezione altrettanto infinita di ragioni per impegnarsi invece a preservare questa diversità, fondamentale alla stessa sopravvivenza dell'uomo. 

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