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Cronaca

"La Fondazione deve costituirsi nel processo, deve riguadagnare credibilità"

E' la presa di posizione di Marco Casali, consigliere comunale di Libera Cesena ed esponente di Forza Italia, dopo un incontro coi gruppi di opposizione e la fondazione

La Fondazione Cassa di Risparmio deve recuperare credibilità in città e per farlo non può che costituirsi come danneggiato nel processo a carico dei vertici storici della banca. E' la presa di posizione di Marco Casali, consigliere comunale di Libera Cesena ed esponente di Forza Italia. Come è noto, a far le spese del robusto risanamento dell'istituto di credito, in procinto di passare nell'orbita di Credit Agricole, sono stati migliaia di piccoli azionisti e le fondazioni bancarie che prima della crisi avevano i due terzi del capitale. Gli uni e gli altri oggi sono rimasti con un pugno di mosche in mano.

Per Casali è necessaria una “forte reazione da parte della Fondazione da espletarsi anche nell’ambito processuale. C’è sete di verità e c’è anche il dovere di riguadagnarsi quella posizione etico-morale che è parte integrante del Dna di questa istituzione. I 13 mila piccoli azionisti aspettano un segnale che solo la Fondazione, uscendo da certi meccanismi invalidati dalla storia, può e deve dare. Non c’è molto tempo ormai per recuperare quel minimo sindacale che per una Fondazione si chiama da sempre: credibilità”. In tutta questa vicenda, ad ora, la Fondazione ha scelto un profilo basso e nel processo agli ex vertici della banca non sarà parte in causa.

Nella serata di lunedì i gruppi consiliari hanno incontrato i nuovi vertici della Fondazione, incontro richiesto espressamente dalle forze di opposizione. Era presente anche il neo-presidente della Fondazione Pedrelli, “che ringraziamo per la disponibilità accordata e anche per le risposte che, nonostante il clima a tratti anche acceso, non sono comunque mancate”. La principale considerazione politica di Casali è che tale situazione sarebbe figlia “di un evidente scarso ricambio dei vertici di questa città, e dei molti enti che la governano, che ha prodotto una sorta di siccità delle idee, preludio ad un atteggiamento acritico primo nemico di quelle sane e fertili contrapposizioni che invece rappresentano l’unica potenziale medicina per superare le crisi. Inutile negarlo, l’uso e soprattutto l’abuso delle “porte girevoli”, sport politico molto praticato qui in città, ha prodotto indolenza, appiattimento rendendo il sistema inerme e immobile”.

Entra quindi nel merito dei problemi della CRC. In questo caso per il consigliere comunale ci sarebbe stato uno “schizofrenico metodo di valutazione della inesigibilità dei crediti”. Per Casali, infine, “forse la voce grossa andava fatta prima e durante la contingenza, ringhiando e mostrando tutta quella positiva cattiveria nel voler difendere la nostra storia e il nostro capitale”.

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