Terremoto a Cesena, l'esperto dell'Ingv: "Altra faglia, altra storia"
Il sisma di 3.7 si è verificato nella mattinata di domenica 30 ottobre poche ore dopo quello di Norcia
"Non c'è una correlazione tra il terremoto di Norcia e quello che, poche ore dopo, si è registrato a Cesena nella mattinata di domenica 30 ottobre". A spiegarlo è Romano Camassi, ricercatore dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, che spiega la diversità dei due eventi. "Quello di Cesena - spiega l'esperto - rappresenta una sismicità indipendente riferita all'appennino settentrionale che è una zona completamente diversa da quello centrale". Camassi è stato sentito da CesenaToday, per approfondire l'ultimo fenomeno sismico che ha destato così tanto allarme in città, anche perché arrivato alle 11.49, vale a dire poche ore dopo quello che ha devastato Norcia.
Spiega Camassi: "Se l'appennino forlivese e cesenate si muove verso nord-est accavallandosi con le prealpi venete, le scosse che si sono registrate nel centro Italia si riferiscono a un'altra faglia che, invece, tende a distendersi in direzione sud-ovest e nord-est. Per quanto, quello di Norcia sia stato un terremoto di elevata magnitudine che tende a trasferire lo stress nelle zone circostante, non è possibile che i suoi effetti abbiano interessato una zona così distante". Camassi ha inoltre analizzato un ulteriore quadro sismico romagnolo, che è quello di Rimini, su cui insiste un'ulteriore faglia, quella Adriatica.