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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Infortuni sul lavoro, Emilia-Romagna quarta in Italia: Forlì-Cesena e Ravenna tra le più pericolose

Le province a maggior rischio risultano essere: Forlì-Cesena, Ravenna, Piacenza e Parma, che si trovano in zona rossa, con un’incidenza di infortuni mortali che nella provincia di Forlì-Cesena è addirittura quasi doppia rispetto alla media nazionale

“L’Emilia Romagna è una delle regioni con una popolazione lavorativa tra le più elevate nel Paese e anche per questo si trova vicinissima al podio nazionale per numero di vittime sul lavoro con 77 decessi totali. Ma quando si analizza il rapporto tra infortuni mortali e popolazione lavorativa, l’Emilia Romagna nel suo complesso, risulta essere una delle regioni con un rischio di morte inferiore, anche se di pochissimo, rispetto alla media nazionale: una buona notizia, purtroppo non vera in tutte le sue province”. Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza e Ambiente Vega Engineering commenta così i dati relativi al fenomeno degli infortuni sul lavoro in Emilia Romagna sulla base dell’ultima indagine elaborata dal proprio team di esperti.  

“Infatti, analizzando i dati pesati sulla popolazione lavorativa si scopre che alcune province presentano un rischio di infortunio mortale sul lavoro superiore alla media nazionale. In particolare, le province a maggior rischio risultano essere: Forlì-Cesena, Ravenna, Piacenza e Parma, che si trovano in zona rossa, con un’incidenza di infortuni mortali che nella provincia di Forlì-Cesena è addirittura quasi doppia rispetto alla media nazionale”.

Rischio morte, i dati per Provincia

Per individuare le aree più fragili dell’Italia e della regione sul fronte della sicurezza sul lavoro, l’Osservatorio sulla Sicurezza e Ambiente mestrino elabora da anni una mappatura del rischio rispetto all’incidenza della mortalità.

La zona gialla, quella in cui si trova l’Emilia Romagna, è la zona che, subito dopo la bianca, raggruppa le regioni con l’incidenza di mortalità sul lavoro tra le meno elevate a livello nazionale. E a fine ottobre 2023, il rischio di infortunio mortale in Emilia Romagna (29 morti per milione di occupati) risulta di poco inferiore alla media nazionale pari a 29,1.

Per quanto riguarda le incidenze nel dettaglio in regione, si scopre che sono Forlì-Cesena, Ravenna, Piacenza e Parma a trovarsi in “zona rossa” con un’incidenza rispettivamente di 56,5, 46,4, 39,9 e 38,4; seguite in zona arancione da Modena (30,7) e da Ferrara (27,9) che si trova in “zona gialla”. Mentre nella meno rischiosa “zona bianca” ci sono: Bologna (17,1), Rimini (13,8) e Reggio Emilia (12,7).

Infortuni totali nei primi 10 mesi in Emilia-Romagna

Sono 77 i decessi da gennaio a ottobre 2023 (+6,9% rispetto ai 72 del 2022): 58 quelli rilevati in occasione di lavoro (9 in più dello scorso anno) e 19 quelli in itinere (4 in meno del 2022). Il più elevato numero di decessi totali (ossia inclusi quelli avvenuti in itinere) si è verificato in provincia di Modena (14). Seguono: Forlì-Cesena (13), Bologna (11), Parma (10), Ravenna (9), Piacenza (7), Reggio Emilia (6), Ferrara (5) e Rimini (2).

E Modena conduce le fila anche quando si tratta di infortuni mortali in occasione di lavoro insieme a Forlì-Cesena con 10 vittime. Seguono: Bologna, Parma e Ravenna (8), Piacenza (5), Ferrara (4), Reggo Emilia (3), Rimini (2). Sono 64.546 le denunce di infortunio complessive (ossia infortuni con esito mortale e non) su un totale, in Italia, di 489.526. Vale a dire oltre il 13% di quelle rilevate nell’intera nazione.

Alla fine di ottobre 2023 le denunce di infortunio totali sono diminuite del 6,2% rispetto alla fine di ottobre del 2022: erano 68.822 e ora sono 64.546. Un decremento questo, è opportuno sottolinearlo, dovuto anche alla scomparsa dalle statistiche degli infortuni connessi al Covid. Tant’è che le diminuzioni più significative in Emilia Romagna vengono osservate nel settore della Sanità e in quello dei Trasporti.

I settori più colpiti

Il settore delle Attività Manifatturiere dopo i primi dieci mesi del 2023 è ancora in cima alla graduatoria delle denunce di infortunio in occasione di lavoro (11.488). A seguire i settori: Trasporti e Magazzinaggio (4.061), Sanità (3.850), Costruzioni (3.512) e Commercio (3.465).

Denunce, Bologna prima

Ed è la provincia di Bologna quella con il maggior numero assoluto di denunce totali di infortunio (13.898), seguita da: Modena (12.361), Reggio Emilia (8.022), Parma (7.090), Forlì-Cesena (5.791), Ravenna (5.732), Rimini (4.303), Piacenza (3.745) e Ferrara (3.604).

Infortuni per genere, età e nazionalità

Sono 22.173 le denunce di infortunio delle donne lavoratrici e 42.373 quelle degli uomini. Le denunce dei lavoratori stranieri sono 18.109. Le denunce di infortunio fino a 14 anni sono 4.216, il 6,5% del totale degli infortuni dei lavoratori della regione.

L’incidenza degli infortuni mortali indica il numero di lavoratori deceduti durante l’attività lavorativa in una data area (regione o provincia) ogni milione di occupati presenti nella stessa. Questo indice consente di confrontare il fenomeno infortunistico tra le diverse regioni, pur caratterizzate da una popolazione lavorativa differente.

La "zonizzazione"

La zonizzazione utilizzata dall’Osservatorio Sicurezza e Ambiente Vega Engineering dipinge il rischio infortunistico nelle regioni italiane secondo la seguente scala di colori:
Bianco: regioni con un’incidenza infortunistica inferiore al 75% dell’incidenza media nazionale.
Giallo: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il 75% dell’incidenza media nazionale e il valore medio nazionale.
Arancione: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il valore medio nazionale e il 125% dell’incidenza media nazionale.
Rosso: regioni con un’incidenza infortunistica superiore al 125% dell’incidenza media nazionale.
 

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