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Cronaca

I centri sportivi di Villa Silvia e delle Vigne porteranno i nomi di Corrado Benedetti e Adelio Camagni

Due personaggi che hanno contribuito a rendere grande lo sport cittadino. Saranno intitolati, rispettivamente, ad Adelio Camagni e a Corrado Benedetti il centro sportivo Vigne e la palestra di Villa Silvia

Due personaggi che hanno contribuito a rendere grande lo sport cittadino. Saranno intitolati, rispettivamente, ad Adelio Camagni e a Corrado Benedetti il centro sportivo Vigne e la palestra di Villa Silvia, recentemente interessata da lavori di ripristino. Ad annunciarlo è l’Amministrazione comunale che prossimamente nell’ambito di due cerimonie pubbliche ricorderà questi due cesenati illustri per il mondo locale del calcio ben radicati sul territorio e nella rete associativa di riferimento.

“A Cesena – commenta l’Assessore allo Sport Christian Castorri – sono diversi coloro che con passione, professionalità e assoluta costanza, hanno reso la disciplina sportiva uno degli elementi maggiormente rappresentativi della nostra comunità. Tra questi concittadini annoveriamo con grande riconoscenza, nel decennale della loro scomparsa, Adelio Camagni, fortemente identificato con il centro sportivo delle Vigne al quale ha dedicato tutto se stesso sul fronte sportivo e non meno della cura e della manutenzione degli spazi, e Corrado Benedetti, che tanto ha donato allo sport cesenate raggiungendo risultati formidabili. Siamo certi che il loro esempio, e non meno l’eredità lasciata ad allievi, collaboratori e a tutte le persone che hanno avuto la fortuna di lavorare con loro, valgano da incentivo per un percorso sportivo di qualità contrassegnato dai valori della sana competizione e del gioco di squadra”.

Corrado Benedetti è stato un calciatore e un allenatore di calcio della squadra di calcio della città di Cesena. Dopo aver tirato i primi calci coi pulcini del Cesena, ha praticato per due anni il ciclismo (sua grande passione) tra le file del Gruppo Sportivo Gambettolese, vincendo sei corse e laureandosi campione romagnolo nella categoria esordienti. Nel 1972 è tornato a giocare a calcio con la formazione degli allievi del Cesena, continuando poi la trafila nelle formazioni giovanili del Cesena. Come calciatore è cresciuto nelle formazioni giovanili del Cesena. Ha debuttato in prima squadra, come difensore, il 9 gennaio 1977, nel campionato di serie A. In questa prima stagione ha totalizzato con la maglia bianconera 15 presenze. Nello stesso anno calcistico ha ricevuto una convocazione in Nazionale under 21, in occasione dell’incontro vinto per 4-1 contro i pari età della Norvegia disputato a Brescia il 9 marzo 1977. È rimasto con i bianconeri per altre due stagioni in Serie B, totalizzando 122 presenze e 4 reti in campionato (cui si aggiungono altre 11 apparizioni e una rete in coppa Italia), sino al 1980, quando è passato al Bologna in A. Dopo due stagioni in rossoblu è tornato a vestire i colori del Cesena nel campionato di serie A 1982/83. Per la stagione 1983/84 è stato acquistato dal Perugia. Disputa la sua ultima stagione di B al Catania , per poi concludere la carriera in Serie C. Complessivamente ha totalizzato 97 presenze e 3 reti in Serie A e 222 presenze e 6 reti in Serie B, nonché una presenza nella nazionale Under 21. Terminata la carriera agonistica, Benedetti è tornato in città per allenare i Giovanissimi. Nel 2013 ha allenato gli allievi regionali del Cesena fino a dicembre, quando si è manifestata la malattia che l’ha portato alla prematura morte il 15 febbraio 2014 all’età di 57 anni.

Adelio Camagni ha, fin dall’infanzia, frequentato e vissuto il quartiere, la parrocchia e il centro sportivo comunale denominato VIGNE I.A.C.P.. La sua enorme passione per lo sport (tennis, ping pong, ma soprattutto calcio) lo ha spinto ad essere un attivo praticante e a sviluppare l’aspirazione di creare una squadra per offrire ai giovani del quartiere un punto di riferimento, di aggregazione e di crescita, un’azione tanto più meritoria in un Vigne contrassegnato in quegli anni da problematiche e difficoltà sociali, con evidenti situazioni di marginalità, di disagio e povertà. Camagni ha, in questo contesto difficile, fondato e fatto crescere una squadra di calcio che è diventata un punto di riferimento e un’occasione di inclusione per i ragazzi del quartiere. Alla società sportiva Vigne, ha dedicato, fino alla sua morte, il suo impegno e quasi tutto il suo tempo libero per offrire ai giovani l’opportunità di praticare lo sport in maniera sana ed esente da ogni forma di discriminazione. È morto il 18 febbraio 2014.

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