Maxifurto alla Comet, i banditi perdono un giubbotto

Ci sono alcuni indizi che potrebbero costar caro alla banda del buco che due notti fa ha colpito alla Comet. Primo tra tutti un giubbotto rinvenuto dai militari dell'Arma nelle immediate vicinanze del foro ricavato a picconate nella parete posteriore dello stabilimento. L'ipotesi degli inquirenti è che uno dei ladri se ne sia sbarazzato per passare più agevolmente attraverso il varco e operare all'interno del negozio in maniera più "proficua". I Carabinieri hanno sequestrato l'indumento insieme ai picconi rinvenuti in loco.

La banda del buco, molto probabilmente, è la stessa che ha agito al Famila un mese prima del colpo alla Comet. Si tratta di professionisti che sapevano dove colpire e come infiltrarsi all’interno del punto vendita senza essere notati. Infatti, per non destare l’attenzione, hanno operato in un’area non coperta dalle telecamere di videosorveglianza e, all’interno, non è scattato un meccanismo che doveva far accendere le luci nelle sale. I Carabinieri hanno acquisito i filmati delle telecamere a circuito interno, ma potrebbero essere completamente nere avendo ripreso i ladri al buio.

Alla base del raid notturno c’è stata con molta probabilità una serie di sopralluoghi precisi. I malviventi, che con ogni probabilità erano tre o quattro, hanno agito tra le 2 e le 3 dell’altra notte. L’allarme è scattato alle 3 e il responsabile, dopo aver appurato che non si trattasse di un falso allarme, ha chiamato i carabinieri alle 3.15 circa. I militari dell’Arma sono giunti sul post nel giro di 3 minuti, seguiti a poca distanza dalla pattuglia di sorveglianza che era impegnata in altri controlli. I materiali sequestrati dagli inquirenti sono stati spediti al Ris di Parma nella speranza che rivelino qualche indizio utile per le indagini.