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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

E45, i sindacati: "Emergenza per lavoratori e famiglie. Attivare ammortizzatori sociali"

Coro unanime di Cgil, Cisl e Uil: "L'emergenza riguarda un bacino di 10mila lavoratori da Cesena a Bagno di Romagna"

Arriva un coro unanime dai sindacati Cgil, Cisl e Uil per le pesanti ripercussioni causate dalla chiusura della E45. I sindacati chiedono l'attivazione immediata di ammortizzatori sociali per lavoratori e famiglie in difficoltà.

"Il sequestro del viadotto Puleto - dichiarano Cgil, Cisle Uil - e la conseguente chiusura della superstrada E45, con le gravissime ricadute sulle comunità locali, sull’economia, sui lavoratori, su intere famiglie e su tutti i cittadini in genere, ha visto un’azione congiunta da parte di Istituzioni, rappresentanti del mondo imprenditoriale e di Cgil Cisl Uil del territorio cesenate e romagnolo, con l’identificazione di una piattaforma contenente precise richieste. Richieste che sono state poi presentate al ministro delle Infrastrutture e Trasporti Toninelli nel corso dell’incontro che si è tenuto a Roma nel pomeriggio dello scorso 22 gennaio".

"Incontro al Ministero che ha prodotto un primo risultato sul fronte dell’impegno del ministro, che attraverso l’Anas ha disposto l’attivazione di specifiche risorse per la sistemazione urgente della viabilità su una strada statale alternativa. Nel contempo, lo stesso ministro ha ribadito massima attenzione e impegno sulla auspicata riapertura della E45, posto che, come condiviso da tutti gli interlocutori al tavolo ministeriale, la sicurezza è e resta un requisito indispensabile e che comunque su tale possibilità bisogna attendere le decisioni della Procura di Arezzo".
 "La delegazione di Cgil Cisl Uil - proseguono i sindacati - ha espresso la grande preoccupazione dei lavoratori e l’immediata necessità di attivare fondi per ammortizzatori sociali in deroga mirati a questa emergenza, sottolineando come già ci siano ripercussioni sui lavoratori e come,  per questa crisi, siano insufficienti gli strumenti attuali. E ciò sia perché (ad esempio) la cassa in deroga per le attività turistiche non è più prevista dalla legge, sia perché talune aziende hanno esaurito i periodi di cassa integrazione".

"Preoccupazioni sacrosante visto che si tratta di un bacino che, considerando solo la parte produttiva che va da Cesena a Bagno di Romagna, riguarda circa 10.000 lavoratori. Proprio per questo la delegazione sindacale ha quindi chiesto l’apertura di un confronto per definire nel dettaglio l’area interessata, che ovviamente è molto ampia e va oltre il territorio emiliano-romagnolo".
In attesa di sviluppi rapidi e positivi, i tre sindacati confederali delle territorio cesenate e della regione Emilia-Romagna, di fronte ad una situazione già divenuta gravissima, si sono "attivati con specifiche iniziative, con richieste di intervento e confronto, sia al Mise sia al Governo nella sua collegialità, per sostenere con decisione le richieste presentate al ministro dei Trasporti e infrastrutture. "In questo ambito, - concludono - riteniamo altresì opportuna la convocazione urgente di uno specifico tavolo di confronto con la Regione Emilia Romagna".

Confartigianato: Riaprire E45 sarebbe boccata d'ossigeno per l'economia locale"

"La riapertura della E45, ventilata ed auspicata, rappresenterebbe una  boccata d’ossigeno per l’economia locale dopo la chiusura del viadotto in vigore dal 16 gennaio, ma per l’autotrasporto, qualora come pare la riapertura riguardasse solo il traffico leggero, si confermerà una situazione molto penalizzante, anzi oggettivamente drammatica". Lo rimarca Confartigianato Federimpresa Cesena.

“Soprattutto  gli autotrasportatori residenti nella nostra vallata del Savio – osserva il responsabile di Confartigianato Trasporti Eugenio  Battistini – rischiano di finire fuori mercato. Oltre tutto l’interruzione causa neve della provinciale Mandrioli per gli autoveicoli commerciali oltre le 3,5 tonnellate, crea un ulteriore problema e viene da pensare che gli spazzaneve pesano 26 tonnellate. A maggior ragione, permanendo l’emergenza autotrasporto, sono indispensabili come anche Confartigianato ha chiesto al tavolo istituzionale sgravi fiscali e indennizzi alla categoria sui maggiori costi e i  minori ricavi, come opportunamente hanno chiesto i sindaci di Cesena Lucchi e di Bagno di Romagna Baccini al vice-premeir Di Maio.”

“Per i nostri autorasportatori locali – aggiunge il responsabile Confartigianato Valle Savio Pierluigi Battistini – questa situazione per ora senza via d’uscita può provocare la chiusura dell’impresa, senza mezzi termini.  Un dramma economico, sociale e umano. Viene da chiedersi come si possa decidere di impedire loro di muoversi per lavoro: si tratta di un penalizzazione enorme, la lesione di un diritto. Il traffico leggero arriva fino a 3,5 tonnellate. In questo contesto senza via di uscita, nel senso letterale del termine, diventa veramente indispensabile la messa a disposizione di una viabilità alternativa, garantita con procedure di somma, straordinaria urgenza a partire dall’immediato ripristino della ex statale Tiberina, dopo che positivamente il ministro Toninelli ha annunciato il trasferimento di competenze in capo ad Anas togliendola agli enti locali”.

“Ma serve di più – aggiunge il responsabile  Battistini - precisamente il crono-programma con gli interventi, possibilmente da fare in tempo reale, altrimenti il congelamento degli spostamenti sulla E45 senza soluzioni alternative farà andare in malora l’economia del territorio con una serie di dirompenti conseguenze sul territorio e la comunità montana che già soffre di annosi problemi irrisolti e non ha bisogno di pacche consolatorie sulle spalle, ma di interventi immediati sulle dotazioni infrastrutturali. Il gioco di squadra con la delegazione regionale a Roma ha sortito qualche effetto, ma quel che serve è un gioco di squadra duraturo e perenne a favore della montagna, non solo in situazioni emergenziali con politiche incentivanti condivise e diffuse. Anche ai sindaci del territorio chiediamo provvedimenti a favore delle categorie colpite, anche in termini di sgravi e incentivi”.

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