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Cronaca

Cesena e movida, i baristi al Comune: "Incentivi per insonorizzare i locali"

"Dall'episodio isolato del lancio della varachina ad opera di un residente in poi - rimarcano Montanari e Alvisi - non si sono più registrati conflitti"

Nervi a posto, buon senso, rispetto reciproco per le esigenze di ciascuno sono la base su cui affrontare la questione della movida, partendo dal dato di fatto che essa è una risorsa economica e sociale della città. E' la posizione di Fipe Confcommercio, il sindacato dei pubblici esercizi cesenati affiliato alla prima organizzazione nazionale, presente lunedì sera all'assemblea promossa dal quartiere Centro Urbano con il suo coordinatore sindacale Massimo Montanari e il barista Agostino Alvisi, membro del direttivo Fipe nonché presidente del Giovani imprenditori Confcommercio cesenate.

"Dall'episodio isolato del lancio della varachina ad opera di un residente in poi - rimarcano Montanari e Alvisi - non si sono più registrati conflitti e i baristi della zona della movida attorno al teatro Bonci hanno notato più controlli delle forze dell'ordine ma senza che mai dovessero intervenire, visto che la movida d'inverno è congelata dal freddo (gli avventori non stanno fuori) e nella bella stagione è sempre stata una movida civile e sostenibile".

"Qualcuno ha proposto un tavolo permanente di confronto - rimarca il presidente Fipe Confcommercio cesenate Angelo Malossi _: con tutti questi tavoli abbiamo ormai disboscato la Foresta amazzonica! I nostri pubblici esercizi già sono disponibili ad accogliere le eventuali segnalazioni dei residenti e agiscono in rete, confrontandosi con l'amministrazione comunale attraverso il sindacato Fipe e l'associazione Confcommercio. Siamo inoltre organizzati anche come associazioni di quartiere in collegamento con i consigli di quartiere del Comune e pertanto il dialogo è già in atto".

"Per migliorare la situazione piuttosto che tavoli permanenti servono fatti - aggiunge Malossi -. Noi abbiamo proposto di realizzare un sistema di video-sorveglianza nel centro storico per prevenire situazioni fuori controllo anche attraverso la presenza di vigilantes. Di attuare unan programmazione per il rilascio di nuove autorizzazioni dei pubblici esercizi in centro storico, in base al sistema di zonizzazione; di concedere incentivi per l’insonorizzazione dei locali attraverso sgravi fiscali e sconti pari al 50% della tassa per l'occupazione di suolo pubblico. Di programmare un sistema di ritiro del vetro da parte di Hera, sulla falsariga delle esperienze della “raccolta rifiuti porta porta”; di incentivare iniziative culturali e artistiche e favorire con specifiche iniziative l’integrazione tra gli studenti universitari e la città. Ce n'è per un serio e porficuo lavoro, direi".

"In tante parti della città, specie in periferia - aggiunge Alvisi _ i bar di sera sono luoghi di incontro sociale che danno luce e lustro a zone spesso buie e poco frequentate. La movida è anche un antidoto alla solitudine e al buio di certi quartieri e quindi un contirbuto a favore della sicurezza". 

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