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Cronaca

Cover cinesi spacciate per italiane: così guadagnava 50mila euro

La Guardia di Finanza di Cesena ha sequestrato oltre 2000 cover per smart phone, tipo IPhone, IPad e BlackBerry, contraffatti con alcuni dei più noti marchi italiani e stranieri

La Guardia di Finanza di Cesena ha sequestrato oltre 2000 cover per smart phone, tipo IPhone, IPad e BlackBerry, contraffatti con alcuni dei più noti marchi italiani e stranieri. L’indagine è iniziata dai normali controlli per l’emissione di scontrini fiscali, nell’ambito dei quali, i finanzieri hanno notato che nella vetrina di un negozio, in pieno centro a Cesena, vi erano esposti in vendita numerosi prodotti che riproducevano i marchi di alcune delle più famose griffe di abbigliamento, come Gucci e Louis Vuitton, e di alcune squadre di calcio come Juventus, Inter e Milan.

Le cover sequestrate

Inoltre, per attirare l’attenzione anche dei più piccoli, venivano venduti anche analoghi accessori per telefonini raffiguranti taluni dei più noti personaggi Disney, Warner Bros, e di altri famosi cartoni animati. Il sospetto dei finanzieri, poi, è stato confermato dal fatto che il prezzo praticato dal negoziante era molto inferiore a quello degli analoghi prodotti originali. Il successivo approfondimento ha consentito di constatare la contraffazione dei prodotti, tutti privi di confezione e di alcun simbolo che ne attestasse l’originalità, ed anche la loro non conformità alle norme imposte dal Codice del Consumo, in quanto privi del previsto marchio CE.

La perquisizione, oltre che nei locali oggetto del controllo si è estesa in un altro magazzino nella disponibilità dell’azienda a Gatteo a Mare, dove sono stati rinvenuti più della metà degli oggetti sequestrati. Dall’indagine è emerso che i prodotti venivano acquistati direttamente dalla Cina, per pochi centesimi di euro, e poi venivano rivenduti a prezzi che oscillavano dai 20 ai 30 euro l’uno, per un guadagno stimato, per il titolare dell’azienda, di circa 50mila euro.

Il titolare dell’attività commerciale di circa 40 anni, originario del bolognese ma residente in zona, è stato denunciato per introduzione nello stato e commercio di prodotti con segni falsi, ricettazione, frode in commercio e vendita di prodotti industriali con segni mendaci, e rischia una condanna fino a 4 anni di reclusione.

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