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Cronaca

Cinque aironi "approdano" al parco Ippodromo: si accendono i riflettori sulla relazione tra arte e paesaggio

“Lo scopo di questa affascinante installazione costruita con gli elementi che la natura generosa offre – commenta l’Assessora alla Sostenibilità ambientale Francesca Lucchi – è di accendere ancora una volta i riflettori sul paesaggio"

L’arte a contatto con la natura. Questa mattina cinque aironi di diverse dimensioni sono comparsi all’Ippodromo incuriosendo passanti e fruitori del parco. Si tratta di un’opera di Land Art realizzata dagli artisti Matteo Lucca e Oscar Dominguez con materiali naturali sostenuti da una struttura in ferro. Intitolato “Riva”, con esplicito riferimento alla vicinanza del fiume Savio al parco, il progetto si inserisce nell’ambito del percorso di Migra Land Art, progetto di installazioni in natura che vive della stessa natura effimera e transitoria di chi migra. Il progetto è destinato a mutare nel tempo con l’alternarsi delle stagioni e delle caratteristiche del luogo.

L’opera, realizzata con la collaborazione degli studenti dell’Accademia delle Belle Arti di Ravenna e i ragazzi della “Papa Giovanni XXIII” comunità di Fornò (Forlì), ma anche grazie al supporto dei fondi Fsc e Por Fesr 2014-2020, ha l’obiettivo di valorizzare il territorio in cui si inserisce nell’ottica di far emergere le identità e le potenzialità dei luoghi sui quali si interviene, ma anche di fare della natura lo strumento, lo spazio espositivo e l’oggetto stesso dell’opera. Trattandosi di Arte sostenibile promuove scelte che non siano impattanti dal punto di vista ambientale, ricorrendo a materiali in genere di riciclo, non tossici o in ogni caso orientati alla salvaguardia ambientale, così come a elementi naturali quali ad esempio giunchi, sassi, foglie, rami.

“Lo scopo di questa affascinante installazione costruita con gli elementi che la natura generosa offre – commenta l’Assessora alla Sostenibilità ambientale Francesca Lucchi – è di accendere ancora una volta i riflettori sul paesaggio attraverso un approccio che spinga alla riflessione, alla cura e all’esplorazione del patrimonio territorio, cuciti nella matrice naturalistica e paesaggistica del contesto locale. Il parco Ippodromo è l’area naturale per eccellenza della nostra città, la più grande: fruito quotidianamente da moltissimi cesenati, tra loro moltissimi sportivi, è vicinissimo al fiume Savio dove convivono specie animali e vegetali di grande pregio ed essenziali per l’ambiente. È anche luogo di migrazioni, tema su cui si concentra Migra Land Art, progetto d’installazioni in natura che vive della stessa natura effimera e transitoria di chi migra, che abbiamo accolto con piacere nella nostra città rafforzando la relazione che intercorre con il mondo della natura”.

Matteo Lucca nasce a Forlì nel 1980. Si laurea in scultura all’Accademia di Belle Arti di Bologna nel 2007.Tra le collezioni nelle quali è presente si annoverano: collezione privata presso Hettabretz (BO); collezione “white museum” presso Capri Palace Hotel (NA); collezione Giovani Artisti del Comune di Forlì ; collezione presso il Museo d’arte Contemporanea Vero Stoppioni di Santa Sofia ; collezione presso Palazzo Merani, Tblisi, Georgia. Oscar Dominguez nasce a Tucuman, in Argentina, nel 1970. Dopo la formazione accademica si trasferisce nel 1999 a Faenza (Ra), dove vive e lavora. Le sue sculture si arricchiscono della luce e del calore della terra, sono povere nei materiali ma sanno sprigionare forza ed energia, passione e vigore. Tra le principali esposizioni e partecipazioni sono da segnalare: Biennale Internazionale del Cairo, Egitto (primo premio), 2000;  Biennale Internazionale del Cairo, Egitto (ospite), 2002; Rojo Tierra, personale al Circolo degli Artisti, Faenza, 2003; Memoria del fuego, a cura di J.Ruiz de Infante, Bagnacavallo, 2004; Donde pasa el rio, personale a Palazzuolo sul Senio, 2005 Pedes in terra ad sidera visus, a cura di Claudia Casali, Banca di Romagna, Faenza, 2011 e Los nacimientos, Amerongen Castel, Olanda, 2011.

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