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Cronaca

Rischio idrogeologico: l’organizzazione della protezione civile comunale

Il territorio di Cesena è pronto ad fronteggiare il rischio idrogeologico? Il sindaco risponde tranquillizzando i tanti cittadini preoccupati

Il territorio di Cesena è pronto ad fronteggiare il rischio idrogeologico? Dopo le tragiche alluvioni che hanno colpito la Lunigiana, le Cinque Terre e Genova, sono molti i cittadini che se lo chiedono e che, preoccupati, hanno interpellato il Comune o direttamente il Sindaco per capire cosa si sta facendo nella nostra città e, in particolare, quali sono le condizioni del fiume Savio.
“Al momento, per fortuna, non sono annunciate emergenze particolari – anticipa il Sindaco Paolo Lucchi – ma è chiaro che cerchiamo di prestare la dovuta attenzione a tutti gli aspetti legati a questa particolare problematica.

Va detto che la pulizia e manutenzione dell’alveo dei fiumi, Savio compreso, è di competenza del Servizio Tecnico Bacino Romagna (che fa capo alla Regione Emilia – Romagna) o del Consorzio di Bonifica della Romagna. Secondo le indicazioni fornite da questi enti, l’attuale situazione manutentiva risulterebbe non ottimale, ma comunque in uno stato tale da non destare gravi preoccupazioni: il problema reale è che, anche in questo caso, occorrono sempre più risorse economiche per effettuare un’efficace azione preventiva in un momento particolarmente sfavorevole, pertanto si è costretti a definire delle priorità prediligendo la pulizia dei corsi d’acqua minori a più alto rischio.

“In ogni caso, proprio oggi ho inviato una lettera all’Assessore Regionale all’Ambiente e alla Riqualificazione urbana Sabrina Freda – scrive il sindaco - per sollecitare interventi adeguati sul nostro territorio. Ma, per quanto ci riguarda, siamo sempre molto attenti alle comunicazioni della Protezione Civile Regionale: in media riceviamo annualmente 40-50 messaggi di allertamento, anche se, per fortuna, in circa il 25-30% dei casi, i fenomeni preannunciati non si verificano o avvengono con intensità tali da non essere un pericolo per la popolazione”.

“Naturalmente, in caso di bisogno, la Protezione Civile comunale è pronta a mettersi in azione sulla base di quanto previsto dal Piano Comunale di Protezione Civile, redatto già da diversi anni e  dove sono stati analizzati diversi scenari di rischio, fra cui quello idrogeologico ed i relativi modelli di intervento” continua il primo cittadino.

Per rischio idrogeologico si intende quello connesso a inondazioni, frane ed eventi meteorologici pericolosi di forte intensità e generalmente di breve durata. Per determinarne lo scenario nel territorio comunale, l'Ufficio Protezione Civile si è basato principalmente (oltre che sul Programma Provinciale di Previsione e Prevenzione e sul successivo Piano Provinciale di Emergenza) su uno studio appositamente commissionato al fine di verificare i dati storici sulle alluvioni:  sono stati così individuati i punti critici dei corsi d’acqua con la delimitazione delle aree che possono essere interessate da esondazioni ed allagamenti.

Parallelamente sono state cartografate tutte le aree che possono essere coinvolte da movimenti franosi, ciascuna con la propria classe di rischio. Tali indicazioni, sovrapposte al censimento degli elementi esposti all’evento (urbanizzazioni, infrastrutture, densità e distribuzione della popolazione, ecc…), permettono di quantificare, in linea di massima, la popolazione che avrà bisogno di una sistemazione provvisoria in caso di evento particolarmente severo, consentendo di organizzare nel miglior modo le risorse disponibili per soccorrere la popolazione colpite. Nel Piano Comunale, inoltre, sono state individuate le strutture adatte per ospitare temporaneamente la popolazione impossibilitata a rientrare nelle proprie abitazioni (aree di accoglienza coperte e scoperte).

“A ogni scenario di rischio – specificano il Sindaco e  l’Assessore alla Protezione Civile Ivan Piraccini - corrisponde, un modello di intervento, cioè la descrizione dell’organizzazione che ci siamo dati per far fronte tale evento e le azioni che il Sindaco, in qualità di autorità locale di protezione civile, deve mettere in atto, distinguendo fra i casi che possono essere fronteggiati a livello locale e quelli che richiedono l’intervento coordinato della Regione. L’allerta può essere di livello 1 o, nei casi più seri, di livello 2, a seconda dell’intensità prevista e della gravità dei possibili effetti. Finora, grazie al cielo, sono stati ben pochi i casi di allerta 2 nel nostro territorio, ma anche nei casi di allarme rientrato il personale della nostra Protezione Civile si è sempre messo all’opera per essere pronto a rispondere all’emergenza, e ad essi va il nostro più sentito ringraziamento per l’impegno che hanno sempre dimostrato”.

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