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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Asp: l'opposizione chiede maggiore trasparenza

Pdl, Pri, Lega Nord, Udc, Cesena 5 Stelle firmano una lettera in cui chiedono un confronto sulla trasparenza alla giunta comunale

Non si placa il dibattito che ha, tra i suoi punti, la nomina del nuovo direttore generale Asp, Alessandro Strada. Piovono critiche sull'amministrazione comunale che viene additata da diversi gruppi consiliari: Pdl - Pri - Lega Nord - Udc - Cesena 5 Stelle. Tutte queste sigle firmano una lettera in cui si chiede un confronto sulla trasparenza delle nomine in Asp, sui patrimoni dell'azienda e sulla "lievitazione dei costi". Il tutto alla luce della ancora fresca lettera di dimissioni del consigliere Asp William Casanova.

“L’Asp, l’azienda pubblica che concentra in sé gran parte dei sevizi alla persona, - si legge - continua a generare difficoltà e problemi al Sindaco di Cesena, suo principale azionista, nonostante sia una struttura autoreferenziale dominata dal principale partito di maggioranza”.
 
“Prima la contestatissima nomina di un dirigente del Pd – sottolineano -  a direttore generale, con una procedura su cui si esprimerà chi ne ha la competenza, poi le dimissioni del consigliere di amministrazione nominato dal Comune di Cesena, al posto del quale il Sindaco ha già proposto un nuovo nome, rigorosamente PD, come se nulla d’importante fosse accaduto”.
 
“E questo a tamburo battente – ribadiscono - , senza attendere nemmeno la seduta della Quarta Commissione Consiliare in programma per il 30 novembre che ha all’ordine del giorno proprio il bilancio dell’ASP. Senza che la Commissione possa sentire il consigliere che ha rappresentato questa città, dimissionario in evidente contraddizione con la trasparenza della quale il sindaco Lucchi  ha fatto paradossalmente un cavallo di battaglia”.
 
“Le dimissioni del Consigliere sono state proprio sulla nomine del Direttore – si legge nella nota - , sulla mancanza di autonomia e sul mancato rispetto dei motivi fondanti dell’esistenza dell’ASP, trasformata in un contenitore, sul quale il comune scarica i servizi che ne appesantiscono il bilancio. Tutto questo, come era prevedibile, sta aumentando i costi, l’inefficienza e l’incapacità di rispondere alla finalità per cui è stata creata”.
 
“Chiediamo di poterci confrontare – concludono - sulla  trasparenza sul conferimento dei servizi, che devono essere conformi allo statuto dell’ente, sugli ingenti patrimoni immobiliari inglobati, sulla lievitazione dei costi, sull’autonomia aziendale, sulle nomine interne, sulle modifiche del consiglio di Amministrazione”.

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