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Cronaca

Gestiva gli affari del clan Condello, arrestato imprenditore calabrese

Era in soggiorno obbligato a Cesena. Ma contemporaneamente, secondo l'accusa, continuava a gestire gli affari della cosca calabrese Pasquale Condello

Era in soggiorno obbligato a Cesena. Ma contemporaneamente, secondo l'accusa, continuava a gestire gli affari della cosca calabrese Pasquale Condello. L'imprenditore calabrese Alfredo Ionetti è stato arrestato dagli agenti della Squadra Mobile di Forlì insieme ai figli Daniele e Paolo con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di una serie indeterminata di reati di appropriazione indebita, abusivismo finanziario e violazioni agli obblighi ed alle prescrizioni inerenti la misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale di Pubblica Sicurezza.

Il provvedimento è stato richiesto dai sostituti procuratori Fabio Di Vizio, Marco Forte e Sergio Sottani e firmato dal giudice per le udienze preliminari, Rita Chierici. All'attività di venerdì mattina hanno partecipato anche i militari del Nucleo Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Forlì. Nel 2008 Ionetti era stato assolto dalle accuse, ma il tribunale aveva poi disposto con un nuovo provvedimento la confisca dei beni e l’applicazione della misura di prevenzione della sorveglianza speciale con l’obbligo di soggiorno a Cesena.

Da quel momento Ionetti avrebbe dovuto essere esautorato dalla gestione delle sue imprese che il Tribunale di Reggio Calabria ha affidato ai custodi giudiziali Rosario Spinella e Francesco La Camera di Reggio Calabria. Le nuove indagini hanno permesso di appurare come i due amministratori giudiziali (uno dei quali un omeopata) avessero di fatto lasciato nelle mani di  Ionetti e dei figli la gestione dell’azienda e dei clienti (tutti rigorosamente calabresi e quasi tutti già noti alle forze, alcuni per reati di mafia).

Nell'ordinanza il giudice ha scritto che Ionetti “conservava un pieno potere decisionale e di direzione dell’impresa nell’esercizio del quale si appropriava dei titoli e delle somme di denaro”. Arrestata anche la 44enne cesenate Catia Lucchi Casadei, "segretaria storica" della società di cui era amministratore Alfredo Ionetti.

Le attività investigative sono state svolte anche mediante attente analisi e mirati approfondimenti nel settore dell’autotrasporto, ramo economico appetibile per le infiltrazioni della criminalità organizzata, e l’acquisizione di copiosa documentazione fiscale e amministrativa anche presso società finanziarie nazionali, consentivano di appurare come la ditta cesenate di cui l'imprenditore calabrese era amministratore., e la famiglia Ionetti, attraverso illeciti rapporti di natura commerciale e finanziaria, avessero mantenuto un consolidato ruolo di riferimento per una pluralità di soggetti e imprese di origine meridionale legati ad ambienti criminali anche di natura mafiosa, dando luogo ad un sodalizio impegnato nella commissione dei reati sopra menzionati.

Nel corso dell’operazione sono stati eseguite perquisizioni nella sede della società implicata, le abitazioni dei catturati, nonché nei confronti di C. P. , 67enne forlivese già dipendente della filiale di Cesena dell’istituto di credito sottoposto a verifica dalalBanca d’Italia, indagato in stato di libertà poiché ritenuto responsabile del delitto di riciclaggio, per aver consentito ad Alfredo Ionetti, persona destinataria di provvedimento di confisca dell’intero patrimonio aziendale e sottoposto alla sorveglianza speciale, la “monetizzazione” di cambiali, compiendo in relazione ad esse operazioni idonee ad ostacolare l’identificazione della loro illecita provenienza.
 

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