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Cronaca

Bonifica della discarica dismessa da 30 anni: "Dati ambientali rassicuranti, meno interventi. La palla ad Hera"

La gestione dell’ex discarica, dismessa da oltre trent’anni, a partire dagli scorsi mesi è stata affidata ad Hera, come previsto dal contratto di servizio sulla gestione del ciclo dei rifiuti

Nei prossimi mesi l’Amministrazione comunale di Cesena, in accordo con Hera, procederà alla definizione di un aggiornamento del progetto e all’avvio di una fase di confronto con le autorità ambientali, a partire da Arpae, finalizzata alla approvazione di una nuova versione del progetto coerente con la situazione rilevata dai monitoraggi ambientali. A comunicarlo in sede di Consiglio comunale è stata l’Assessora alla Sostenibilità Ambientale Francesca Lucchi rispondendo all’interpellanza sull’ex discarica di Rio Eremo presentata dal Consigliere comunale di “Cambiamo” Luigi Di Placido.

La gestione dell’ex discarica, dismessa da oltre trent’anni, a partire dagli scorsi mesi è stata affidata ad Hera, come previsto dal contratto di servizio sulla gestione del ciclo dei rifiuti. Sulla base dell’andamento dei dati dei monitoraggi più recenti, il Comune ha condiviso con Hera una revisione del progetto di messa in sicurezza approvato nel 2008, che porterà ad una riduzione degli interventi necessari per il completamento del secondo lotto del progetto approvato.

Azioni di monitoraggio

 “Nel 2020 – commenta l’Assessora – sono stati effettuati gli ultimi monitoraggi riguardanti la qualità delle acque sotterranee e la presenza di biogas. Gli esiti indicano che si è arrivati a uno stadio finale del processo di biodegradazione dei rifiuti. Le analisi sulle acque del torrente Cesuola sono state effettuate dal 1989 al 2000 e ripetute nel 2002, ai fini della caratterizzazione funzionale al progetto di messa in sicurezza. Visti i risultati, le autorità ambientali non hanno richiesto ulteriori analisi delle acque del torrente Cesuola. Puntuali controlli, nel 2004, dal 2010 al 2013 e nuovamente nel 2020, hanno interessato anche le acque sotterranee in cinque punti di prelievo, a monte e all’interno dell’ex discarica e da due pozzi freatici privati collocati a valle dell’ex discarica. Dai risultati ottenuti si evince che nei pozzi a valle non sono mai stati riscontrati superamenti dei parametri chimici caratteristici di discariche di Sru. In generale, quindi, le ultime analisi del 2020, confermano i risultati ottenuti nelle precedenti. Gli esiti appaiono infatti in linea con quelli ottenuti nelle campagne di monitoraggio effettuate fra il 2010 ed il 2013 rilevando un ulteriore trend di miglioramento. In particolare – prosegue l’Assessora – nel 2020 è stato confermato che i parametri analizzati nei due pozzi freatici a valle del sito di discarica non presentano concentrazioni superiori ai limiti di legge mentre gli unici superamenti riguardano i piezometri all’interno del sito e si riferiscono soprattutto ai parametri Ferro, Manganese e Solfati, parametri dei quali sono naturalmente già ricche le acque sotterranee delle nostre zone per la presenza della formazione gessoso-solfifera”.

Con riferimento al biogas

 Le analisi sono state effettuate in fase di caratterizzazione nel 2004. I risultati ottenuti avevano confermato che già allora, a oltre 30 anni dalla chiusura dell’impianto, il processo di biodegradazione dei rifiuti era nello stadio finale. Essendo la produzione di biogas in fase di esaurimento, le autorità ambientali partecipanti alla conferenza dei servizi per l'approvazione del progetto di messa in sicurezza non hanno ritenuto opportuno effettuare ulteriori campionamenti. Nel mese di dicembre 2020 sono stati effettuati nuovi controlli sul biogas. Dai risultati analitici emersi si possono trarre sinteticamente le seguenti conclusioni: i dati indicano concentrazioni molto basse di metano (CH4) e anidride carbonica (CO2) coerenti con la dismissione della discarica. I risultati confermano, in sostanza, che la produzione di gas tipici di una discarica di Rsu sembra praticamente esaurita. 

Una volta terminato il suo utilizzo, l’ex discarica di Rio Eremo è stata oggetto di un progetto di messa in sicurezza programmato con lo scopo di isolare in modo definitivo i potenziali inquinanti prodotti dai rifiuti. Il progetto è stato approvato dalla Provincia nel 2008 del 1° lotto per un importo di 1.490.668 euro. Il progetto preliminare degli interventi del 2° lotto invece corrisponde a un importo complessivo di 2.550.000 euro. L’intervento non è stato realizzato. Il completamento dell’intervento prevedeva la realizzazione di una rete di captazione del biogas, il capping dell’area con impermeabilizzazione della superficie della discarica e la realizzazione di un impianto di fitodepurazione. Al momento tutte le opere indicate rientrano nel piano di messa in sicurezza e quindi la loro realizzazione è necessaria per il completamento del progetto, così come previsto nel progetto preliminare del 2008.

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