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Cronaca

"Basta spremere i pensionati", anche da Forlì-Cesena si va a Roma per la manifestazione della Cgil

Venerdì 15 dicembre anche i pensionati della Provincia di Forlì Cesena si ritroveranno a Roma per la manifestazione organizzata da Spi Cgil nazionale, per chiedere la rivalutazione piena delle pensioni

Venerdì 15 dicembre anche i pensionati della Provincia di Forlì Cesena si ritroveranno a Roma per la manifestazione organizzata da Spi Cgil nazionale, per chiedere la rivalutazione piena delle pensioni, per l’estensione della “quattordicesima mensilità” alle pensioni contributive medio basse e per una pensione di garanzia ai giovani. 

Spiega la Cgil: "Numerose le istanze che ci portano nuovamente in piazza: a parità di reddito i pensionati, insieme a lavoratori dipendenti, sono la categoria di contribuenti che paga più tasse in Italia; questo però sembra non bastare più: continuano ad essere spremuti, mentre i tagli alla sanità proseguono anche attraverso questa Legge di Bilancio, e le persone anziane si trovano sempre più povere e con poche possibilità di accesso ai servizi sociali e sanitari. Tra gli argomenti più urgenti da affrontare vi è la rivalutazione delle pensioni, necessaria con il costo della vita che continua a crescere mentre crescono anche le fragilità sociali. Ma con la Legge di Bilancio 2024 il Governo Meloni ha deciso di non affrontare questa urgenza, anzi: prevede un taglio sulla rivalutazione che per il decennio 2023-2032 porterà a una diminuzione della spesa pensionistica pari a 36 miliardi e 805 milioni di euro. Attualmente in Italia il 58% delle pensioni erogate ha un importo mensile inferiore a 1.000 euro lordi".

"Il quadro non migliora quando prendiamo in esame risorse per le persone che devono affrontare più di una fragilità: le misure del Governo non prevedono alcun finanziamento aggiuntivo per le persone non autosufficienti, così come per il Fondo unico per le persone con disabilità. La disparità si traduce anche nella differenza tra pensionate e pensionati: il reddito pensionistico per le donne è inferiore rispetto a quello degli uomini del 27%, una differenza di  6.176 euro all’anno".

"Nonostante gli slogan e le promesse elettorali il Governo non solo non cancella la Riforma Monti Fornero, ma ne peggiora le condizioni, azzerando nei fatti le già insufficienti forme di flessibilità in uscita – sottolinea il Segretario Generale Spi Cgil Forlì Cesena Paolo Montalti - Nessuna risposta ai giovani, alle donne, si continua a fare cassa sui pensionati, peggiorando il meccanismo di perequazione definito lo scorso anno. La rivalutazione non è un regalo e nemmeno un privilegio per i pensionati ma è l’unico strumento per salvaguardare almeno in parte il potere d’acquisto delle pensioni. Allo stesso tempo è necessario ed urgente intervenire con misure a contrasto della precarietà per creare lavoro più stabile e rinnovare i Ccnl per assicurare salari adeguati, per garantire un futuro alle nuove generazioni".

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