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Cronaca Bagno di Romagna

Bagno di Romagna, servizio di depurazione: "Rimborsi nel rispetto della legge"

“Ribadisco per l’ennesima volta che la nostra intenzione è quella di rimborsare i cittadini dell’intera quota – ripete il sindaco Lorenzo Spignoli -. Fin dal primo momento è stato così. Intendiamo però farlo nel rispetto della legge e fuori dal rischio di danno erariale"

L’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas, interpellata dall’Amministrazione Comunale di Bagno di Romagna, ha ufficializzato il proprio parere in merito al termine di prescrizione da doversi applicare al rimborso della quota della tariffa idrica per il servizio di depurazione.
L’Agenzia ritiene di confermare il parere già espresso dal Ministero dell’Ambiente: il termine a cui riferirsi è quello dei cinque anni. Il tutto appare nella nota 0036859 pervenuta in municipio il 19 novembre scorso.

Il Comune di Bagno di Romagna, in assenza di una chiara legislazione in materia, aveva provveduto alla restituzione, ai cittadini aventi diritto, della quota attinente al periodo dei cinque anni. Oltre a ciò, comunque, l’Amministrazione Comunale aveva accantonato la restante parte di quote a suo tempo incassate, con la precisa intenzione di restituire anche quelle ai cittadini, quando però fosse intervenuto il via libera degli organismi superiori. Ciò aveva innescato una serie di polemiche col Circolo Socialista Salvador Allende (aderente alla minoranza consiliare di centrodestra), che riteneva che il Comune dovesse liquidare l’intera somma, pur se in assenza di indicazioni da parte degli organi superiori.

Non si ha notizia che esistano comuni, fra i numerosi riguardati dal problema, che abbiano provveduto a liquidare la quota decennale, soprattutto per evitare il rischio della fattispecie del danno erariale. Cosa che, peraltro, visti i pronunciamenti di Ministero e Agenzia, verosimilmente avverrebbe se il Comune di Bagno di Romagna avesse fatto quanto richiesto dal circolo Allende. Tuttavia, il Giudice di Pace di Bagno, investito della questione, aveva ritenuto di potersi pronunciare sulla querelle aperta a livello nazionale, condannando il Comune di Bagno di Romagna a rimborsare, a quei cittadini che avevano avanzato azione giudiziaria, la quota riferita al periodo decennale.

Dunque quest'ultimo autorevole parere è stato tempestivamente depositato presso la cancelleria dell'Ufficio del Giudice di Pace di Bagno di Romagna, che potrà tenerne conto nella causa che ha ultimamente trattenuto in decisione, non fosse altro per  compensare le spese legali dal momento che appare realmente difficile per il Comune discostarsi da questa ennesima conferma della posizione ministeriale.

In ogni caso l’Amministrazione Comunale, ribadirà tutte le proprie ragioni, comprese quelle sul recupero delle spese di giudizio di primo grado compreso interessi e rivalutazione, nelle cause di appello avverso le ingiuste sentenze emesse dallo stesso Giudice di prime cure, per le quali si rende noto che la prima udienza è stata fissata innanzi al Tribunale di Forlì il giorno 06/06/2014, ove non mancheremo di depositare anche quest'ultimo importante riscontro dell'Autorità.

“Ribadisco per l’ennesima volta che la nostra intenzione è quella di rimborsare i cittadini dell’intera quota – ripete il sindaco Lorenzo Spignoli -. Fin dal primo momento è stato così. Intendiamo però farlo nel rispetto della legge e fuori dal rischio di danno erariale. Quindi proseguiremo a curare l’argomento, coscienti però che al momento, i pareri intervenuti, ci rendano impossibile andare oltre il periodo quinquennale. Continueremo dunque a ricercare la strada per fare ciò che ci proponiamo, ma contemporaneamente anche ad opporci ad ogni azione ostile tendente a forzarci la mano.”

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