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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Ausl unica, la Cisl: "Potrà essere il problema o la soluzione"

All'indomani della sottoscrizione del protocollo tra le quattro Conferenze territoriali socio sanitarie e Cgil, Cisl Uil dei territori di Forlì, Cesena, Ravenna e Rimini, la Cisl Romagna ha convocato martedì il proprio esecutivo

All’indomani della sottoscrizione del protocollo tra le quattro Conferenze territoriali socio sanitarie e Cgil, Cisl Uil dei territori di Forlì, Cesena, Ravenna e Rimini, la Cisl Romagna ha convocato martedì il proprio esecutivo, allargato a operatori, delegati e iscritti sul tema della costituzione dell’Ausl Romagna. L’obiettivo era proseguire nella discussione interna sul ruolo e sulla strategia del sindacato nel processo di unificazione, che partirà a gennaio 2014.

Gli interventi hanno sottolineato la necessità di preservare il diritto alla salute dei soggetti più deboli, gli anziani e i bambini, ma soprattutto le comunità collinari e montane, da Casola Valsenio a Novafeltria, che già incontrano disagi e difficoltà nell’accesso ad alcuni servizi.

Si parla di “liste d’attesa” come annoso problema, che deve essere affrontato, se l’obiettivo dell’unificazione è la maggiore efficacia ed efficienza del sistema sanitario. Si insiste sulla necessità di potenziare i presidi di cure primarie, di diffondere e rendere effettivamente operative le Case della Salute, di assicurare la prossimità delle prestazioni di primo livello.

“L'Ausl unica – insistono i rappresentanti della Cisl Romagna - deve servire per crescere e non per trasferire tagli, mentre il percorso deve essere di forte partecipazione per salvaguardare le specificità, i livelli di servizio ed occupazionali e garantire una corretta governance. Tra i primi obiettivi va posto quello della qualificazione della spesa pubblica, cioè spendere meglio le risorse intervenendo sugli sprechi, sulle duplicazioni, sulla politica degli acquisti di beni e servizi, apportando la necessaria innovazione tecnologica e qualificazione professionale, in modo da poter rendere la Romagna la più autonoma possibile rispetto alle prestazioni, anche introducendo quelle di terzo livello”.

Nel dibattito è emersa l’efficacia del protocollo e dell’intervento del sindacato - qualcuno ha usato l’immagine di un piede messo per fermare una porta che si stava chiudendo - e soprattutto la rilevanza e l’autonomia programmatoria data ai distretti, perché sono l’ambito principale di programmazione dei servizi socio sanitari e di gestione dell’offerta. Nelle sue conclusioni, Antonio Amoroso, segretario Cisl Emilia Romagna, ha evidenziato che: “L’Ausl unica può rappresentare un problema o la sua soluzione. Dipenderà dalla nostra capacità di tenere il confronto fino in fondo, impegnando le istituzioni con atti concreti, esigibili e verificabili. Questo protocollo non rappresenta la fine del percorso, ma l’inizio”.

Ed infine in una nota: “Con la nascita della Cisl Romagna nel marzo 2013, il nostro sindacato, è già strutturato a livello organizzativo per affrontare i confronti futuri con un’unica voce ed altrettanta autorevolezza”.

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