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Cronaca

Ausl unica della Romagna: conto alla rovescia. La legge va in Assemblea

Conto alla rovescia per la creazione dell'Ausl unica della Romagna, un progetto di fusione mai visto a livello romagnolo, che produrrà la creazione di un unico governo della sanità romagnola

Conto alla rovescia per la creazione dell'Ausl unica della Romagna, un progetto di fusione mai visto a livello romagnolo, che produrrà la creazione di un unico governo della sanità nei tre territori di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini. Contenimento della spesa, gestione adeguata, risorse liberate: sono obiettivi dell'Ausl di Romagna prevista dall'unificazione delle 4 aziende sanitarie di Forlì, Cesena, Ravenna e Rimini, con ingresso della Regione nell'Irst di Meldola per farne il perno oncologico.

L'assemblea legislativa inizia a parlarne formalmente, con un progetto di legge ormai sul tavolo, dopo i dibattiti in Romagna, che hanno portato in verità molte perplessità e condizioni, in primis da Forlì. L'assessore alla sanità Carlo Lusenti ha illustrato il progetto alla commissione regionale, che ha nominato relatori Roberto Piva (Pd, maggioranza), riminese, e Gianguido Bazzoni (Pdl, minoranza), ravennate. L'udienza conoscitiva è il 21 ottobre.

Tra gli obiettivi dell'Ausl unica di Romagna, elencati nel progetto di legge, c'è ''la riduzione degli apparati burocratici amministrativi, necessaria in un momento di forte contrazione delle risorse messe a disposizione del Servizio sanitario regionale, che induce pertanto a ripensare i modelli organizzativi in un'ottica di integrazione funzionale e strutturale idonea a mantenere i servizi alla persona secondo gli attuali standard qualitativi e quantitativi''. Le quattro aziende afferenti all'Area Vasta Romagna hanno già realizzato alcune forme di integrazione, ''attraverso la costituzione di gruppi professionali ad hoc con lo scopo di concertare'' l'erogazione e ''la produzione coordinata di servizi in cui la gestione operativa è affidata a una delle aziende (Centrale operativa dell'Avr e Laboratorio di Pievesestina)''. In corso anche concentrazioni delle funzioni tecnico-amministrative. Inoltre, l'ingresso della Regione nell'Istituto Scientifico Romagnolo per lo studio e la cura dei tumori (Irst) di Meldola, per acquisirne la maggioranza, è ''in un'ottica di piena integrazione con la costituenda azienda unica e negli assetti del Servizio sanitario dell'Emilia-Romagna''.

IL DIBATTITO. Relaziona l'Ansa le posizioni politiche. Critico Luca Bartolini (Pdl), nei confronti di una ''mega Ausl, con un bacino di utenza di oltre un milione di cittadini e un bilancio di 2 miliardi di euro'': ''una decisione politica calata dall'alto nella sola Romagna - afferma - usata come cavia'', per questo lui e il collega di gruppo Andrea Pollastri hanno annunciato emendamenti per, almeno, estendere le unificazioni anche all'Emilia. Il timore è quello che si parli ''molto di assetti istituzionali (il contenitore) ma assai poco di servizi e della loro organizzazione (il contenuto)''. E Gian Guido Naldi (Sel-Verdi) auspica la presentazione di un documento ''relativo alla realtà gestionale/funzionale che sta nascendo''. Andrea Defranceschi (M5S) ha chiesto alcuni chiarimenti e Tiziano Alessandrini (Pd) ha invece sostenuti l'unificazione delle Ausl in Romagna, fatta tutta di ''scelte responsabili per mantenere la qualità dei servizi''. L'esame del progetto di legge riprenderà il 29 ottobre in commissione Salute e Politiche sociali, presieduta da Monica Donini, dopo l'udienza conoscitiva del 21 con i soggetti coinvolti dall'unificazione.

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