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Cronaca Longiano

Al museo della ghisa di Longiano l'assemblea della Società consortile Servizi Industriali

Il Museo Italiano della Ghisa è unico, e non solo in Italia. Con i suoi manufatti in ghisa racconta la nascita della città moderna, fortemente caratterizzata dalla comparsa dell’illuminazione pubblica

La Società consortile Servizi Industriali di Forlì-Cesena, che dal 2019 fornisce, alle imprese socie e clienti, servizi rivolti alla gestione del personale – dagli adempimenti amministrativi alle consulenze giuslavoristiche – ha deciso di tenere la propria assemblea annuale, per l’approvazione del bilancio 2022, in un ambiente insolito.   Non uno spazio destinato per definizione alla convivialità, e tanto meno alla ristorazione, ma un luogo da vedere e da conoscere: il Museo Italiano della Ghisa (MIG), che si trova nella zona industriale di Longiano, sulla Via Emilia (in località Ponte Ospedaletto). 

Si parla tanto oggi, soprattutto in riferimento a musei e mostre, di esperienze immersive e multisensoriali, assai più appaganti di un sapere puramente intellettuale. I musei dove sono esposti oggetti che appartengono alla memoria del passato più di altri corrono il rischio di presentarsi come lo spaccato di un momento storico che non ci appartiene più, belli da vedere, ma statici e fissi nel patrimonio che custodiscono. Il Museo Italiano della Ghisa è unico, e non solo in Italia. Con i suoi manufatti in ghisa racconta la nascita della città moderna, fortemente caratterizzata dalla comparsa dell’illuminazione pubblica. Dopo le prime e rare lanterne in ferro che funzionavano ad olio, si apre, già prima di metà ’800, la grande stagione della ghisa, una lega di ferro e carbonio che, tramite il processo della fusione consente di realizzare una molteplicità di forme e decori. Siamo nel pieno della rivoluzione industriale e la possibilità di replicare in più copie lo stesso modello apre la strada alla produzione in serie. Tuttavia, i disegnatori che progettano i manufatti in ghisa spesso sono artisti, e gli intagliatori che ne realizzano i modelli abilissimi artigiani: il risultato è un felice connubio di artigianato e industria, bellezza e funzionalità. I lampioni in ghisa, semplici o a più luci, alimentati dal gas per diversi decenni, si sono poi trasformati con l’avvento dell’energia elettrica, rimanendo comunque un punto di riferimento importante nel paesaggio urbano.

L’evento, che si è svolto mercoledì, offre al Museo Italiano della Ghisa una grande opportunità, che il presidente Antonio Neri e la direttrice Raffaella Bassi avevano immaginato - senza mai trovare un’occasione per realizzarla - fin dal giorno dell’inaugurazione, nel 2010, quando gli invitati si aggiravano tra gli splendidi oggetti dell’esposizione, guardando, commentando, ma anche conversando piacevolmente tra loro con un bicchiere o una tartina in mano. L’ampio spazio (più di mille mq) si è finalmente animato più del solito di presenze che lo rendano vivo, abitato come normalmente appare una città.  Oggi i lampioni storici che hanno resistito al tempo e alle mode sono rari, ma più numerosi di quanto si creda, soprattutto dove amministrazioni avvedute li hanno conservati come segni dell’identità di un luogo. Solo due esempi che riguardano il nostro territorio: il Giardino Pubblico di Cesena (cui è stato dato il nome di Museo all’Aperto) e la prestigiosa Piazza Saffi a Forlì, dove i pali del 1932 sono stati recentemente restaurati da Neri spa e riportati al loro aspetto originario. Connettere il patrimonio della Fondazione a quello che i centri urbani conservano, è da sempre l’obiettivo prioritario delle attività museali, che non si limitano alla cura del Museo.  Servizi Industriali, con la scelta di questa location per un momento di lavoro, e allo stesso tempo conviviale, ha occupato gli spazi liberi del Museo con tavoli imbanditi, in un contesto che ripropone l’ambiente di molte piazze delle nostra splendida Italia, rinnovando così l’invito allo studio e alla conoscenza di ciò che ha caratterizzato fortemente i luoghi pubblici del passato, e le notti di ogni città.

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