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Cronaca

Caso De Pero, la Diocesi risponde: "E' un mercenario"

Nuovo attaccco della Diocesi di San Marino-Montefeltro all'ex prete di Montecerignone: "Il matrimonio è il vero motivo dell'abbandono della Chiesa Cattolica"

L’intervista rilasciata dall’ex prete Luca de Pero, che ha abbandonato la Chiesa Cattolica per la fede battista, ha suscitato una nuova reazione scritta della Diocesi di San Marino-Montefeltro. “Il motivo dell’intervento - si legge nella nota - è segnalare una scelta grave e incoerente, a tratti insincera che volenti o nolenti ha inferto una ferita alla comunione ecclesiale e alla fede cattolica”. La firma è del Mons. Elio Ciccioni che in un passo scrive: “si è comportato più da mercenario che da Buon Pastore”.

Secondo la Diocesi il futuro matrimonio di De Pero è il vero motivo dello strappo con la Chiesa Cattolica. “Da lungo tempo, - prosegue la nota - ha vissuto sotto la copertura di parroco di Montecerignone, mentre in realtà, la sua azione, il suo orientamento, le sue scelte erano già nella sostanza protestanti”.

Il messaggio inizia a emergere nella sua durezza quando Mons. Ciccioni scrive: “Egli ha approfittato della fiducia della popolazione nel suo ministero di Sacerdote per proporre e alimentare non la fede cattolica, ma quella evangelica Battista”. “L’aspetto sconvolgente - si legge sempre nel comunicato - è che egli ha continuato a celebrare l’Eucaristia e a guidare una Comunità cattolica, pur vivendo nel cuore una scelta non più cattolica, compresa l’Eucaristia che ha celebrato domenica 28 agosto prima di annunciare, approfittando del pulpito, il suo abbandono”.

Il messaggio prosegue in difesa del Vescovo Negri che ha “scomunicato” De Pero spiegando i motivi del gesto. “La scomunica è una non appartenenza alla Chiesa Cattolica avvenuta non per volere del Vescovo ma perché l’interessato ha abbandonato la Chiesa”. Sempre secondo la Diocesi, così facendo il Vescovo “ha difeso la fede cattolica di quella Comunità che ha subìto un inganno da parte di chi doveva annunciare e difendere quella fede, comportandosi più da mercenario che da Buon Pastore”.

Il messaggio finale del Monsignore è chiaro ma non senza una puntina velenosa: “Non era necessario scomodare i grandi ideali bastava molto meno: essere sinceri non solo con sé stessi, ma anche con gli altri. Se il De Pero, già un anno fa, - prosegue Mons. Ciccioni -  avesse detto schiettamente al Vescovo che intendeva abbandonare la fede cattolica e il Sacerdozio, e l’avesse fatto nel rispetto non solo della nuova fede che abbracciava, ma anche nei confronti di quella che fino a poco prima aveva servito, o forse di cui aveva approfittato, chiedendo consapevolmente da adulto il Sacerdozio, forse ci sarebbero state sofferenze, confronti e anche difficoltà ma probabilmente meno scandalo e incoerenza”.

Sempre secondo il Monsignore, c’è stata una ulteriore mancanza di sincerità il 26 agosto scorso, quando il Vescovo, su alcune segnalazioni, ha chiesto a De Pero se davvero ci fossero legami con i protestanti, al che lui ha risposto che non vi era più che una amicizia personale. Solo due giorni dopo annunciava il suo passaggio alla Confessione evangelica Battista”.

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