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L'Asca al Manuzzi con "Calciando la Disabilità": dalla curva cori d'incitamento

'Asca Savignano è scesa in campo nell'intervallo di Cesena-Atalanta per una dimostrazione di calcio integrato con il progetto "Calciando la disabilità”

L'Asca Savignano è scesa in campo nell'intervallo di Cesena-Atalanta per una dimostrazione di calcio integrato con il progetto "Calciando la disabilità”. Una volontà della dirigenza bianconera con il presidente Giorgio Lugaresi su tutti. E allora la squadra di Savignano si è cimentata in un circuito tecnico – motorio che vedeva il tiro in porta finale. E qui la curva mare non ha lasciato per un attimo soli i bambini accompagnandoli ad ogni passo con un coro d'incitamento.

L' emozione è salita alle stelle quando si è alzato il coro “..orgogliosi di voi...”. Ma la magia e la commozione sono esplose quando con gli atleti dell'Asca usciti dal campo e i giocatori di Cesena-Atalanta in procinto di rientrare, tutta la curva mare ha richiamato con un grande coro “ ...tutti i bambini sotto la curva... ". E ha continuato a cantare fino a quando i “piccoli” “grandi” calciatori non sono andati a raccogliere i meritati applausi sotto una curva da Brividi. Una curva che si è messa i panni del tifo che tutte le famiglie sognano. Una curva, che, alleata con i bambini, con una piccola grande attenzione, ha fatto e può fare cultura.

“Non potevamo sapere quale poteva essere la risposta dei bambini davanti ad uno stadio pieno, né tantomeno quella del pubblico - attacca Massimo Buratti responsabile del progetto “Calciando la disabilità” - “ma quello che abbiamo visto e vissuto è stata un'empatia tra bambini e tifosi che lascia senza parole e restituisce tanta speranza”.“ Emozioni destinate a rimanere per tutta la vita - prosegue Carlo Teodorani ex difensore bianconero e presidente dell'Asca Savignano - per questo ringraziamo tutta la dirigenza bianconera e tutto il pubblico del Manuzzi che ci dimostrano ancora una volta una sensibilità incredibile”

"Avevamo bisogno anche di visibilità perché questo progetto necessita di competenze che una piccola società come la nostra non è in grado di sostenere da sola negli anni. Ma siamo altrettanto sicuri della grandezza educativa – sportiva che questo progetto può avere per un settore giovanile, quindi ci crediamo e speriamo che qualcuno s'interessi e ci venga in aiuto”.

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