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La storia del teatro Petrella: dai restauri ai grandissimi ospiti come Lucio Dalla, Gino Paoli, Gianni Morandi

E' Sandro Pascucci, oggi direttore del teatro di Cagli, a raccontare gli anni in cui questo teatro è diventato quello di oggi: “Ho dato l'avvio a questa nella esperienza novembre '86, dopo un restauro da manuale"

Un gioiello che ha acquistato nuovamente prestigio solo negli anni '80, sottoposto a diversi interventi di restauro, anche a seguito dei danni subiti durante la Seconda Guerra Mondiale. Il Teatro Petrella di Longiano ha caratteristiche particolari, una storia travagliata che lo ha portato però ad ospitare grandissimi artisti, come raccontano le foto esposte nella sala da tè. Cantautori, comici, attori si potevano incontrare ai tavoli dei bar di Longiano, a chiacchierare con i cittadini

E' qui che sono nate le cosiddette 'residenze artistiche', grazie all'allora direttore Sandro Pascucci (poi anche sindaco del Comune), iniziate con uno dei pesi massimi della musica italiana, Gino Paoli. Ma facciamo un passo indietro.

La storia di questo teatro parte a metà dell'800, quando il vecchio teatro cittadino, che si trovava nella parte antica del borgo (piazza dei Cappuccini, oggi piazza Malatestiana) non era più adatto a rispecchiare le esigenze culturali della borghesia longianese. Fu così che, per provvedere ad una nuova struttura, nel 1850 si scartò un primo progetto, troppo costoso, presentato da Biagio Abbati di Savignano sul Rubicone. Solo nel 1864, arrivò il progetto definitivo da Giulio Turchi, ingegnere comunale e figlio del sindaco Pietro, per un teatro più ridotto, da ergere nell'area dell'ex convento di S. Girolamo. La costruzione non fu semplice, falcidiata da mille difficoltà economiche. L'attesa inaugurazione avvenne nel luglio 1870, in pompa magna, in occasione della quale il compositore Errico Petrella, a cui venne dedicato il nuovo teatro, diresse la sua opera “I Promessi Sposi”.

I bombardamenti del secondo conflitto mondiale danneggiarono il tetto del teatro, allora in uso anche come sala cinematografica, dando inizio ad un lungo periodo di degrado, fino a quando, nel 1980, l'amministrazione comunale diede avvio ad un intervento di radicale restauro, affidato all'architetto Sanzio Castagnoli di Cesena.

E' Sandro Pascucci, oggi direttore del teatro di Cagli, a raccontare gli anni in cui questo teatro è diventato quello di oggi: “Ho dato l'avvio a questa nella esperienza novembre '86, dopo un restauro da manuale, un piccolo teatro come il Petrella ha accolto gradi compagnie e grandi gruppi musicali. Allora ero un dipendente del Comune di Longiano e il sindaco Giuseppe Canali mi nominò direttore del teatro, dandomi carta bianca. Facemmo un'inaugurazione su più giornate ospitando, tra gli altri, il grande rappresentante della commedia dell'arte, Nico Pepe, e Aldo e Giovanni, che allora facevano comicità acrobatica, ancora senza Aldo. Tornarono poi molte vole a Longiano in formazione completa”.

La svolta arrivò nel gennaio del 1987 quando “ci fu la richiesta di Gino Paoli di venire a provare nel teatro. Il tour si intitolava “Cosa farò da grande” ed è stato per me emblematico perché ho iniziato da lì a fare il direttore teatrale. Paoli è stato il primo, ha dato inizio alla buona pratica delle residenze teatrali, oggi è un metodo che ha fatto scuola, io l'ho ribattezzato come 'asilo teatrale'. Ricordo che per i Greci l'asilo è il luogo senza diritto di cattura e mi piace immaginare così i piccoli teatri, sia per gli artisti che possono provare, che per il pubblico che ha il privilegio di confrontarsi con le anteprime senza congestionamenti – ricorda Pascucci -. Dall''86 in poi il Petrella ha ospitato tutti più grandi cantautori, la comicità ha acquisito qui il diritto di cittadinanza, da Paolo Rossi a Sabina Guzzanti, da Alessandro Bergonzoni ad Antonio Albanese, da Claudio Bisio a Lella Costa. Anche Lucio Dalla, di cui è da poco passato il decennale della morte, era un amico di Longiano. Gino Paoli è tornato un anno dopo quella prima volta, portando a Longiano Gianni Morandi, per le prove del tour insieme. Mi piace ricordare questo sindaco illuminato, Giuseppe Canali, che volle il restauro del teatro teatro, consentendo a Longiano di farsi conoscere in tutta Italia”, conclude.

Il Petrella è un teatro all'Italiana, con un interno raccolto per una capienza di poco più di 200 posti, con pianta a ferro di cavallo, due ordini di palchi e un loggione: la decorazione è ad opera dei luganesi Girolamo Bellani e Giovanni Canepa. Una caratteristica strutturale è il meccanismo che permette di sollevare il piano di calpestio della platea, togliendo le poltrone, fino a unirlo al bordo del palcoscenico, così da trasformarsi in un grande spazio unico.

Al piano superiore, nella sala da tè, la galleria di fotografie racconta la storia di questo teatro, mostrando gli artisti che si sono esibiti al Petrella: da Vittorio Gassman a Dario Fo e Franca Rame, a Bruno Ganz, da Alessandro Bergonzoni a Lella Costa, David Riondino, Ivano Marescotti, Paolo Rossi, Bebo Storti, da Gino Paoli a Ornella Vanoni, Stefano Bollani, Lucio Dalla, Gianni Morandi, Ludovico Einaudi, Francesco Guccini, Paolo Conte, Ivano Fossati, Francesco De Gregori, gli Avion Travel, Claudio Baglioni.

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