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Possibile: "Terzo lotto: della Grande Malatestiana non è rimasto nemmeno il nome"

"Siamo sicuri che in una biblioteca, in cui ancora c’è confusione di spazi tra la biblioteca moderna e le aule studio, sparse in tutto il complesso, la videoteca, la Malatestiana Antica e la biblioteca, sia prioritario aggiungere un altro contenuto?"

"Del progetto della “Grande Malatestiana” oramai non è rimasto nemmeno il nome. E, in più, come diciamo da anni non esiste ancora nessun vero progetto per la cultura a Cesena: si procede per interventi singoli, grandi e piccoli, buoni e cattivi, ma non c’è un’idea generale di fondo" è quanto si legge in una nota di Possibile Cesena, firmata dal portavoce Luca Capacci.

"L’Assessore Castorri si dice contento dell’avvio dei lavori per il terzo lotto della Malatestiana, che andrà ad ampliare la biblioteca ragazzi (che ha perso anche il suo vecchio nome, “Adamo Bettini”) e ad ospitare spazi per il Centro Cinema San Biagio. Il San Biagio in Malatestiana, la Biblioteca Antica (anzi, le biblioteche antiche, considerando anche la Piiana e la Comandini), la biblioteca moderna e quella ragazzi e, in più, uno piccolo spazio per mostre temporanee. Insomma, un unico contenitore con tanti contenuti e in cui stanno sparendo dalla vista gli elementi caratterizzanti di una biblioteca: i libri. Sì, perché questi sono anche dislocati in magazzini esterni e non sugli scaffali. Che fine hanno fatto i questionari degli utenti della biblioteca sul suo funzionamento?" si chiedono da Possibile

"Siamo sicuri che in una biblioteca, in cui ancora c’è confusione di spazi tra la biblioteca moderna e le aule studio, sparse in tutto il complesso, la videoteca, la Malatestiana Antica e la biblioteca, sia prioritario aggiungere un altro contenuto, al posto di organizzare bene quello che c’è già ora? E in tutto questo, la proposta di ripristinare la figura del direttore della Malatestina è stata completamente scartata? La Biblioteca Malatestiana la si può equivalere a un grande museo per tutta la Romagna e, come i grandi musei, il suo compito dovrebbe essere anche quello di fare ricerca, didattica e divulgazione, e serve un Direttore a coordinare tutto questo".

"In più, c’è lo spostamento del Centro Cinema dal San Biagio a qui, facendo anche perdere di senso il nome stesso. E agli spazi del San Biagio, liberati dal Centro Cinema e dalla Pinacoteca, cosa succederà? Centro Cinema che è stato sempre più depotenziato negli anni: inascoltata la nostra proposta di modificare la convenzione con la Cineteca di Bologna per assumere una figura professionale in seno al Centro Cinema che potesse imparare dalla Cineteca e trasferire le conoscenze a Cesena. Si è preferito delocalizzare direttamente i lavori a Bologna. A gennaio 2016 incontrammo per la prima volta l’Assessore Castorri, consegnandogli quello che era il nostro progetto per la cultura a Cesena, progetto che abbiamo ampliato migliorato negli anni. Un progetto fatto di una biblioteca meglio organizzata, coi libri (a “scaffale aperto”) e di maggiori spazi dedicati alla parte storica, di un Direttore, di un Museo della Città e di un Centro Cinema che torni ad essere un faro nella cultura italiana" si conclude la nota firmata da Capacci

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