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Monopattini, verso il secondo bando: "Si spendono soldi pubblici, quali benefici hanno portato alla città?"

"Non abbiamo capito - osserva il consigliere comunale - quali e quanti dati l’Amministrazione sia riuscita ad ottenere dal concessionario e non sappiamo se e come li abbia utilizzati per orientare le sue decisioni sulle politiche di mobilità da adottare"

Luigi di Placido, consigliere comunale lista civica Cambiamo, apre un dibattito sull'esperienza dei monopattini a Cesena: "Prendendo spunto dalla notizia secondo cui è in fase di definizione un nuovo contratto per il noleggio dei monopattini, è utile fare qualche considerazione che riguarda non solo il tema specifico, ma il modo di intendere le concessioni che l’Amministrazione affida ai privati. Sui monopattini: niente da obiettare in merito a questa nuova forma di mobilità (nel 2023 non ci sono motivi per criticare chi si vuole muovere in modo diverso, leggero, sostenibile), mentre interessa di più capire su quali basi questa scelta - che prenderemo come caso di studio - è stata fatta". 

"Non abbiamo capito - osserva il consigliere comunale - quali e quanti dati l’Amministrazione sia riuscita ad ottenere dal concessionario e non sappiamo se e come li abbia utilizzati per orientare le sue decisioni sulle politiche di mobilità da adottare e tarare il bando successivo, quello che è in via di definizione. Sembra che il dimezzamento delle corse - dopo il primo periodo di boom - sia da ridurre a puro dato fisiologico. Di più: l’Assessore Lucchi annuncia che nel nuovo bando saranno comprese anche le biciclette, elettriche e non. Peccato che già nella prima convenzione ci fosse l’obbligo di metterne in strada 300, ma non se ne è vista l’ombra. Arriveranno veramente con questo secondo bando? E come impatteranno con il tanto decantato progetto di “bicipolitana”?"

"Per essere più chiari: che Cesena abbia una volontà di sviluppare modalità di trasporto green è assolutamente plausibile ed in linea con quello che fanno tutte le grandi città. Ma certe scelte non dovrebbero “seguire una moda” bensì fondarsi su elementi che giustifichino tali scelte e, in questo caso, a maggior ragione perché si decide di investire soldi dei cittadini. Questo concetto viene chiamato “valore pubblico” ovvero l’azione di un ente pubblico deve generare un impatto sul benessere di cittadini, imprese, territorio. Altrimenti sono soldi buttati. Quindi, la domanda che poniamo all’amministrazione è: come è stato misurato l’impatto sul benessere dei cittadini o della città dei monopattini, tanto da scegliere di proseguire con questa tipologia di investimento? Ci sono indicatori numerici in grado di dire “grazie ai monopattini Cesena ne ha beneficiato perché è diminuito/cresciuto..”? Se le scelte dell’Amministrazione non hanno un riferimento per capire se sono state corrette o meno, il rischio è di spendere soldi pubblici (comunali, Regionali o Comunitari poco importa) per servizi inutili od opere pubbliche che si trasformano in cattedrali nel deserto. Non per niente questa necessità di misurare il “valore pubblico” generato si è rafforzata con l’avvento del PNRR, proprio per evitare che gli enti spendano soldi solo perché la Comunità Europea li mette a disposizione". 

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