Il pentastellato Di Maio ospite di Confartigianato: "Ridurre le tasse dalla lotta alla corruzione"

TASSE - Questione tasse: "Si possono abbassare impiegando i proventi della lotta alla corruzione - ha affermato Di Maio -. Abbiamo stimato, stando stretti, che si possano recuperare 15miliardi annui”.  “Sugli appalti - ha osservato - il nuovo codice complica la vita alle piccole imprese invece  che semplificarla e purtroppo mancano le risorse per il tessuto produttivo. Un altro problema che dobbiamo porci per tutelare e sostenere le piccole imprese è come stare nella Ue. 5Stelle non vuole uscire  ma il mercato unico europeo va protetto dalla concorrenza cinese, americana e nordafricana, alla quale invece è concesso di sguazzarci. I cinesi andrebbero intercettati col turismo, pazzi come sono per il made in Italy, non svendendo loro i nostri mercati”.

COSTI IMPRESE - Di Maio ha infine risposto a domande del pubblico stigmatizzando il provvedimento che aumenta i costi due miliardi alle imprese per il pagamento dell’Iva trimestrale, altra aberrazione burocratico-fiscale e ha perorato la causa della produzione “full made in Italy”, come caldeggiata nel breve intervento dal segretario di Confartigianato Stefano Bernacci. Ha poi riconosciuto il ruolo delle associazioni di intermediazione e rappresentanza, ma osservando che il Movimento 5 Stelle le tiene in considerazione ma affermando che occorre superare il sistema antiquato delle audizioni parlamentari con una legge seria sui portatori di interessi  i quali debbono essere coinvolti, sul modello del Parlamento europeo e di altre assemblee, alla produzione di leggi.” Lapidario, Di Maio, su Banca Italia e Consob, sollecitato dal pubblico a proposito dalla crisi delle banche: “I loro vertici dovrebbero dimettersi. I due enti vanno sganciati dai conflitti di interesse".