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Incontro di Fdi sulla Rocca e sul Foro annonario: "La prima va valorizzata, il secondo è ancora un 'non luogo'"

Fratelli d’Italia dà il via ad una serie di incontri che si terranno nei mesi di gennaio-febbraio e marzo relativi a temi di stretta attualità e tutti inerenti la nostra città. Si parte con la Rocca e il Foro annonario, sarà presente Marco Casali

Fratelli d’Italia dà il via ad una serie di incontri che si terranno nei mesi di gennaio-febbraio e marzo relativi a temi di stretta attualità e tutti inerenti la nostra città.

“E’ parte del percorso elettorale che abbiamo progettato - afferma Marco Casali – e che vede anche in calendario una serie di incontri con il mondo associativo, economico e non. Gli incontri pubblici, che oltre al tema centro storico verteranno anche su sicurezza idraulica, mobilità sostenibile, nuovo e vecchio ospedale, sicurezza personale e tutela dei propri beni, prevedono la presenza di esperti della materia e ampia possibilità di intervenire dal pubblico. Un format quindi che prevede non solo una disamina del tema trattato ma anche una interazione con i convenuti”.

Il primo incontro organizzato (appuntamento lunedì 15 gennaio ore 20,45 presso Quartiere Cesuola Via Ponte Abbadesse 451 - Cesena) verte su due luoghi importanti per Cesena ma forse dimenticati. Rocca Malatestiana e Foro Annonario. Sarà presente Marco Casali, nome caldo come candidato sindaco per il centrodestra. Grazie al contributo dell’Associazione “Cesena di una volta” sarà svolta una ricostruzione storico-fotografica di questi due luoghi, “perché solo conoscendo le nostre radici storiche possiamo pensare di mantenerle e valorizzarle – prosegue l'esponente di FdI - A latere di questa interessante disamina ci sarà anche una riflessione politica che vede per la Rocca Malatestiana la necessità di iniziare un percorso di valorizzazione gestionale, funzionale e strutturale che non può essere più procrastinato. In merito alla gestione, infatti, non sfugga la precarietà degli ultimi anni, che hanno visto alternarsi ben tre compagini diverse e con contratti molto limitati temporalmente. Sulle funzioni, pare necessario chiarire cosa vogliamo che diventi la Rocca per la città: uno spazio utile per i cesenati o un luogo turistico che abbia valorizzazione nei canali promo-commerciali? In ultimo il tema strutturale: il parco della Rimembranza deve ritrovare il suo significato storico, lo sferisterio può diventare un luogo utilizzato anche per altri usi, la Rocca necessita di una maggiore visibilità dall’autostrada e dalla E45 e, in ultimo, il collegamento con Piazza del Popolo. Ci sono già altri esempi di collegamenti creati con un sistema di ascensori che permettono di collegare (vedasi ad esempio Udine) la città con la parte alta monumentale. Un progetto già messo in atto da altre città che come la nostra, che si sono trovate di fronte al problema di valorizzare un luogo posto in alto e quindi non sempre facilmente raggiungibile”.

Sul Foro Annonario, a 10 anni dalla ristrutturazione integrale, il problema rimane irrisolto. “E’ ancora un 'non luogo' della nostra città. La sottrazione all’ecosistema sociale che si è perpetrata con quella dissennata ristrutturazione ha aperto una ferita che comunque si deve tentare di rimarginare. Ciò non può avvenire solo con un nuovo gestore, quale il Conad, che ha chiaramente (e giustamente) un forte intento commerciale ma si necessita un riequilibrio verso una funzione più sociale. Ecco quindi che fra i due dominus attuali del foro, Conad e Comune (che gestirà il piano soppalcato), si possa frapporre un movimento cittadino che sia in grado di riappropriarsi di quei luoghi per svolgere funzioni comunitarie associative. L’iniziativa Per un Foro Popolare, che sta nascendo e che mi ha visto partecipare attivamente alla stesura dello statuto, potrebbe risultare utile proprio per riposizionare quell’equilibrio fra commercio e socialità che è stato irrimediabilmente corrotto dalle scelte infauste del centrosinistra – conclude Marco Casali - La convenzione con l’attuale gestore scadrà nel 2057; non vorremmo riappropriarci solo allora della nostra storia”.

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