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Il taglio 'selvaggio', Cesena Siamo Noi: "Non si può confondere 26 alberi con una pulizia da erbacce e rovi”

"Castorri, non si sa con quale criterio, ammette la buona fede di chi ha operato la pulizia e conclude comunicando che la proprietà si rende disponibile a rifondere il danno ripiantando gli alberi tagliati"

A seguito dell’interrogazione di Cesena Siamo Noi in merito al taglio alberi ingiustificato sull’area Sacim, è pervenuta la risposta dall’assessore Castorri il quale afferma “che non è stato disposto dall’Amministrazione” ed inoltre è emerso che il proprietario aveva disposto la pulizia dell’area da erbacce e rovi e che, nel corso di queste operazioni, gli operatori hanno erroneamente tagliato anche gli aceri pubblici.

Cesena Siamo Noi resta perplessa: "Castorri, non si sa con quale criterio, ammette la buona fede di chi ha operato la pulizia e conclude comunicando che la proprietà si rende disponibile a rifondere il danno ripiantando gli alberi tagliati. Csn ritiene che una tale risposta dell’Assessore Castorri sia a dir poco superficiale e non consona ad un amministratore in quanto prende per buona la motivazione della proprietà con pressapochismo sul bene pubblico, senza minimamente valutare il profilo da un punto di vista giuridico. Ci chiediamo come si possano confondere 26 alberi ad alto fusto con “una pulizia dell’area da erbacce e rovi” e quindi immaginiamo fatta con attrezzature leggere, non certo atte a compiere un tale scempio. Un qualsiasi operatore del settore (e non solo) conosce benissimo la distinzione tra rovi ed alberi".

Prosegue Cesena Siamo Noi: "L’abbattimento di alberi, come bene comune, produce un danno che anche con una ripiantumazione (doverosa), o prima che il tronco rimasto emetta una serie rami per ricostruire la chioma originaria,  ci metterà anni (una quindicina come l’età degli alberi abbattuti), prima che il danno stesso venga riparato. Non siamo certamente noi in grado di dire se vi è stata malafede in chi ha operato il taglio, mentre non comprendiamo come mai l’assessore assuma il ruolo di giudice su un diritto pubblico e non provveda invece per vie legali, dato che potrebbero essere richiamati riflessi penalistici per il danneggiamento del bene pubblico con la capitozzatura, ossia il taglio indiscriminato del fusto, nonché la eventuale sussistenza del c.d. danno erariale. La giurisprudenza ritiene che gli alberi debbano essere considerati beni propri di tutti i cittadini. Csn chiede quindi, all’assessore Castorri e all’Amministrazione tutta, che vengano appurati questi aspetti legali e, nel caso, di comminare multe severe ed opere a compensazione in zona, con l’obbligo dell’affrancamento delle medesime".

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