Atteso il prof Grandi con la “Denominazione di origine inventata". Casali (Fdi): "Azione auto-distruttiva"
"La sortita del Prof. Grandi, atteso a Cesena al Museo Ecologico il prossimo 16 ottobre, non passerà inosservata. Produrrà commenti, inevitabilmente negativi, con una sostenuta azione demolitrice del nostro Made in Italy"
"La sortita del Prof. Grandi, atteso a Cesena al Museo Ecologico il prossimo 16 ottobre, non passerà inosservata. Produrrà commenti, inevitabilmente negativi, con una sostenuta azione demolitrice del nostro Made in Italy. Nulla di nuovo. Già ci pensano all’estero a copiarci e a falsificarci". Interviene l'esponente di Fratelli d'Italia Marco Casali, lo storico dell'alimentazione sarà al Museo dell'Ecologia per sfatare i miti del cibo Made in Italy.
"Mettiamo - dettaglia Casali - anche questa autoctona azione autodistruttiva. D’altro canto il titolo del libro del Professore, “Denominazione di origine inventata", è ben chiaro. Le denominazioni di origine, secondo il docente, sono irreali. Dietro quei marchi non ci sono i tanti agricoltori che producono in filiera o i tanti trasformatori che magnificano le materie prime. Dietro c’è la macchina infernale dei “Tempi moderni” di Charlie Chaplin. Va bene così. Viva la critica, anche la più aspra. Sorge però un tema da approfondire: ma che cosa unisce l’ecologia alle tesi denigratorie del Professore. Perché questo connubio in salsa ambientalista?".
"Qui sta l’arcano da comprendere e la domanda da porre, non tanto al Professore pseudo mattatore del falso, ma al Presidente dell’Associazione. Demolire i nostri prodotti più stimati al mondo per magnificare l’approccio biocentrico nel tema alimentare? Questo vorrà forse veicolarci in modo più o meno subliminale l’Associazione che gestisce i locali del Comune? Sentiremo e se ci sarà la possibilità interverremo. Ampia la riflessione critica, ampio lo sviluppo cognitivo. Intanto registriamo questo nuovo connubio. Tentare di indebolire quello che abbiamo faticosamente costruito nel tempo per proporre modelli di (non)sviluppo che abbiamo fortunatamente abbandonato migliorandoci e distinguendoci nel mondo. Di questo forse bisognerà parlare, non tanto delle amene disquisizioni professorali sull’utilizzo del guanciale o della pancetta nella amatriciana".
