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Il candidato sindaco Giangrandi (Csn, Cambiamo e Italia Viva): "I giovani non vanno manganellati ma ascoltati"

"L’ordine pubblico va preservato sopra ogni cosa - dettaglia ancora Giangrandi - ma non possiamo reprimere il dissenso. I giovani vanno ascoltati e resi protagonisti, soprattutto in un momento difficile come questo"

“In questi giorni sgomitano i commenti sulla vicenda della manifestazione degli studenti a Pisa. Le immagini delle manganellate e dei giovani volti insanguinati non possono lasciare indifferenti. Anche se molti dettagli devono ancora essere chiariti, da una prima disamina dei fatti - come hanno ammesso le stesse istituzioni - siamo di fronte ad un caso di gestione dell’ordine pubblico fallimentare". Lo afferma Marco Giangrandi (Candidato sindaco di Csn, Cambiamo e Italia Viva).

"Qualunque sia stata la dinamica degli eventi - afferma il candidato sindaco alle prossime comunali di giugno a Cesena - come Cesena Siamo Noi, pensiamo che il manganello non sia tollerabile sui giovani né come metodo educativo né come strategia di controllo. Si è parlato di ‘necessita’ di alleggerire la pressione sulle forze di polizia’ ma, considerando gli elementi che stanno emergendo, è difficile non parlare di reazione obiettivamente sproporzionata. Detto che questo episodio deve servire da monito affinché certe situazioni non si ripetano più’, davanti a quelle immagini, possiamo solo porci delle domande e, nell’interesse delle nostre comunità, avviare una riflessione più ampia sul concetto di convivenza e di libertà di espressione". 

"L’ordine pubblico va preservato sopra ogni cosa - dettaglia ancora Giangrandi - ma non possiamo reprimere il dissenso. I giovani vanno ascoltati e resi protagonisti, soprattutto in un momento difficile come questo dove le molteplici crisi che attraversano la nostra società mettono a serio rischio le prospettive di crescita e di affermazione delle future generazioni. Ci lamentiamo sempre che i giovani non partecipano alla politica e che non si fanno sentire abbastanza… ebbene, non é con le cariche dei celerini che possiamo incoraggiarli alla partecipazione. Dobbiamo, semmai, facilitare le occasioni di ascolto e di condivisione, favorire il dialogo e costruire sentieri di pace e non istigare alla lotta. Come Cesena Siamo Noi pensiamo che gli spazi, gli strumenti e le opportunità di partecipazione riservati ai giovani non siamo mai abbastanza. Dobbiamo tornare a pensare seriamente al futuro dei nostri ragazzi. Solo cosi’ potremo educare i nostri figli al confronto democratico, coinvolgendoli negli schemi istituzionali della democrazia e contenendo quelle derive eversive che rappresentano, da sempre, il germe dell’antipolitica. Solo cosi’ - tendendo la mano e non impugnando un manganello - potremo incoraggiare la partecipazione e gettare nella società i semi virtuosi per formare i cittadini di oggi e di domani”.

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