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Martedì, 30 Aprile 2024
Politica

Famiglini (Pli): "Città delle colonie, il sindaco e la giunta tutelino l'interesse locale"

Invitiamo il Sindaco e la Giunta a valutare molto attentamente l'ipotesi che si sta concretizzando assicurandosi che l'intera operazione non rappresenti l'ennesimo tentativo di speculazione edilizia pronto a riversarsi sul nostro territorio e a drenare liquidità verso l'estero.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di CesenaToday

In questo clima da "ultimi giorni di Pompei" che permea la vita pubblica
italiana leggere sulla cronaca locale la notizia dell'interessamento, da
parte di una cordata di investitori francesi, per il progetto della "Città
delle Colonie" non può che suscitare qualche sincera perplessità. Infatti in
passato ci eravamo più volte preoccupati del fatto che l'investimento
operato da soggetti estranei alla nostra realtà locale non rappresentasse un
danno per l'economia cittadina se non un vero e proprio "assalto alla
diligenza" che avrebbe compromesso un potenziale volano economico per lo
sviluppo di Cesenatico rappresentato da un'armoniosa riqualificazione, in
buona misura "in house", della zona delle colonie. A maggior ragione se
qualcuno ha ritenuto di varcare le Alpi per rimirare i ridenti lidi
adriatici dobbiamo concludere che investire in Romagna rappresenta ancora
oggi un affare milionario che richiama, in questo caso, attorno alla nostra
città realtà imprenditoriali come se si trattasse del miele per le api...
Nel momento in cui pezzi dell'economia nazionale vanno a rotoli e rischiano
di essere ingurgitati da soggetti economici stranieri, la Francia non ha mai
fatto mancare il proprio interessamento per partecipare alla liquidazione
del patrimonio industriale italiano come nel caso di importanti aziende
nazionali quali Alitalia e Parmalat. Non vorremmo che anche Cesenatico, nel
suo piccolo, diventasse uno dei simboli di come uno stato indebitato fino al
collo e in gran parte squalificato dalla crisi politica in atto sia
costretto a cedere le proprie opportunità economiche per venire incontro a
creditori sempre più pressanti. Invitiamo pertanto il Sindaco e la Giunta a
valutare molto attentamente l'ipotesi che si sta concretizzando
assicurandosi che l'intera operazione non rappresenti l'ennesimo tentativo
di speculazione edilizia pronto a riversarsi sul nostro territorio e a
drenare liquidità, in questo caso, verso l'estero. Allo stesso modo
occorrono assicurazioni sul fatto che il progetto proposto non snaturi le
peculiarità urbanistiche ed imprenditoriali della città e che coinvolga i
soggetti economici locali nella progettazione, nella realizzazione e nella
gestione di una parte consistente delle opere. Inoltre invitiamo
l'amministrazione comunale a relazionare pubblicamente sull'evoluzione
dell'intera procedura incontrando i cittadini e le associazioni di
categoria. Ragionare secondo lo schema interpretato dal detto "o Franza o
Spagna, purché se magna"
sarebbe profondamente irresponsabile e poco
rispettoso della realtà nazionale e locale nonché dei cittadini che lavorano
ed operano sul territorio.

 

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