Elezioni a Savignano, il vicesindaco Dellapasqua correrà per la poltrona da primo cittadino

Mancava solo l'ufficialità, che è arrivata nel corso della presentazione ai cittadini sabato pomeriggio: Nicola Dellapasqua, attuale vicesindaco di Savignano sul Rubicone, sarà il candidato sindaco del centrosinistra alle prossime elezioni amministrative di giugno, con il claim 'FacciAmo Savignano'. Già qualche mese fa era stata presentata la lista civica Savignano Insieme a sostegno proprio della candidatura Dellapasqua, che sfiderà il candidato civico supportato dal centrodestra Lorenzo Sarti, della lista Savignano Futura, e Luca Pirini con la sua lista Coraggio Savignano Cambia.

"Mi candido a sindaco della nostra Savignano. Con questa candidatura noi dobbiamo cercare di vedere la nostra città con gli occhi dei bambini, con gli occhi degli anziani che rischiano di rimanere soli, con degli occhi diversi da quelli con cui vediamo le cose tutti i giorni, presi dalle nostre vite - commenta Dellapasqua - Facciamo Savignano, facciamola insieme!".

Nel presentarsi alla città Dellapasqua ha delineato la sua idea di futuro per il luogo in cui è nato, cresciuto e ha già operato per dieci anni, giovanissimo amministratore come vicesindaco nella Giunta Giovannini. “In questi mesi ho a lungo riflettuto per assumere in maniera ponderata questa che è una scelta importante, non solo per me ma anche per ciò che vogliamo proporre ai savignanesi rispetto alla città che verrà – ha esordito -. Ho deciso di candidarmi sindaco perché Savignano per me è come una famiglia, conosco la città, ci sono cresciuto, ci vivo e ci vivrò. Conosco tutte le bellezze e quanto è ricca e forte la nostra comunità, conosco altresì i problemi, le sfide e il percorso che Savignano deve fare per essere una città forte, consapevole di quanto è bella e per riuscire a competere, anche nei prossimi vent’anni, nel mondo che verrà”. 

“Siamo una comunità in cammino e dobbiamo continuare, tutti insieme, senza lasciare indietro nessuno a costruire la Savignano che verrà e a farlo con i fatti. So, perché l’ho vissuto, quanto i savignanesi amano il proprio paese e come Savignano è diventata la città più grande del territorio del Rubicone – ha continuato il candidato, illustrando alcuni dei temi che più gli stanno a cuore e attorno ai quali ruota il suo programma politico -. Lo abbiamo fatto col lavoro, con la serietà e senza lasciare indietro nessuno, vivendo come una vera comunità. Con questa candidatura si apre un nuovo progetto per la nostra città che deve raccogliere le sfide che questo momento storico ci pone davanti, tre su tutte: le risposte al cambiamento climatico e un forte governo pubblico alla transizione energetica; la salvaguardia dell’unità e della coesione della nostra comunità attraverso servizi pubblici che non lascino da soli nessuno e che intervengono sempre di più sui bisogni delle classi medie, penso soprattutto ai bisogni dei genitori e degli anziani, coesione che abbia nei quartieri il punto di riferimento e il luogo di vicinanza e collegamento ai servizi e all’amministrazione; una Savignano che sia più connessa al mondo attraverso più servizi di trasporto pubblico e una logistica infrastrutturale coerente con un distretto industriale importante come quello del Rubicone. Insomma, una città moderna, sì, ma al contempo più fiera e orgogliosa della propria storia e della propria identità”. 

“Tutto questo – ha concluso infine, rimandando ai prossimi incontri il percorso che porterà al programma completo - lo faremo insieme a una coalizione rinnovata, che nelle prossime settimane verrà presentata, ma soprattutto lo faremo insieme ai savignanesi, ai quartieri, alle associazioni, ai singoli cittadini, alle forze politiche e di rappresentanza, avviando un grande percorso di confronto pubblico e di ascolto sul programma. L’unica promessa che voglio fare ai miei concittadini è quella che per Savignano ci metterò il cuore, che soffrirò e riderò con loro, che mi sforzerò, tutti i giorni, di vedere la città con gli occhi dei bambini, degli anziani e di tutte le persone che soffrono e che hanno bisogno di non essere lasciate sole dallo Stato, e di sentirsi abbracciate dalla nostra comunità".