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Elezioni a Cesenatico, la Lega: "Buda e Amormino fanno solo terrorismo"

Gli irresponsabili, nella Giunta di Roberto Buda, prima e dopo il divorzio da Lega Nord e Forza Italia, sono sempre gli stessi: il sindaco e l’assessore al Bilancio, Lina Amormino"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di CesenaToday

Gli irresponsabili, nella Giunta di Roberto Buda, prima e dopo il divorzio da Lega Nord e Forza Italia, sono sempre gli stessi: il sindaco e l’assessore al Bilancio, Lina Amormino. Il primo è irresponsabile perché ha portato fino alle estreme conseguenze la sua incapacità di ascoltare, il vizio di dire mezze verità e di fare di testa sua senza coinvolgere gli alleati se non quando era con l’acqua alla gola. La seconda perché si è fatta usare da Buda come un paravento, avallando qualsiasi suo volere e lasciando la guida politica della stesura del bilancio ai tecnici. In materia di bilancio Buda ha lasciato molto a desiderare. Il suo diktat è stato quello di non introdurre, a suo tempo, la tassa di soggiorno, contrariamente a quanto gli chiedevano gli assessori (Donini, Tavani e Fattori).

Questa tassa, infatti, pagata dai turisti, avrebbe consentito alle casse comunali di respirare senza frenare le presenze turistiche vista l’esiguità della somma a carico del singolo. Al contrario, Buda ha voluto a tutti i costi aumentare l’Irpef che sta pesando sui cittadini di Cesenatico, che proprio in questi giorni ne stanno constatando l’effetto negativo sulle loro buste paga o sulla pensione. Ma la critica più severa da rivolgere a Buda e Amormino riguarda la loro reazione rabbiosa di fronte alla decisione sofferta di Lega Nord e Forza Italia di non votare il bilancio. I due stanno infatti facendo del terrorismo, sostenendo che ci sarà un blocco delle attività dell’amministrazione o che non si pagheranno gli stipendi. Ci piace ricordare che i gravi problemi di bilancio erano già evidenti nel corso del 2015, con i revisori dei conti che non diedero il via libera alla manovra.

La Lega Nord suggerì a Buda come risolvere l’inghippo. Peccato che Buda fece orecchie da mercante, cosicchè, in zona cesarini, la Lega fu costretta, per poter approvare il bilancio, ad affiancare un proprio esperto a Amormino. Scampato questo pericolo, Buda è ritornato a fare di testa sua. E ha creato il pateracchio dei 9 milioni di euro di Imu dalle piattaforme Eni che avrebbero dovuto coprire il milione e 600.000 euro di buco di questa manovra ed essere spalmati sul prossimo triennio. Ma queste risorse sono per ora solo virtuali e non importa se questa volta i revisori hanno dato il loro benestare, il fatto è che non ci fidiamo più, né condividiamo questi illusionismi contabili.

Non solo i nove milioni virtuali dell’imu da eni, ci sono anche i problemi di liquidita’ eredita’ delle precedenti amministrazioni pd che buda non ha saputo o voluto correggere- Amormino, sotto dettatura fa quindi la lista delle cose che, a suo avviso, non potranno essere fatte con il bilancio non approvato. A parte che il bilancio prima o poi sarà approvato e quindi tutti gli sconquassi, paventati ad arte da Buda e assessore, non ci saranno, la questione è un’altra ed è tutta politica. Se avessero cercato la nostra approvazione, senza darla per scontata, avrebbero potuto fare una manovra di bilancio condivisa e fatta bene. Amormino sa bene che in Giunta, agli assessori che si sono poi dimessi, fu assicurato che i 9 milioni dall’Eni erano già cosa fatta e sono state solo le nostre successive richieste, in commissione e ai tecnici, che hanno svelato l’inghippo. La goccia che ha fatto traboccare il vaso. Se l’assessore si fosse preoccupata allora delle conseguenze di questa operazione, forse oggi non saremmo a questo punto.

Ma è il bilancio in generale su cui abbiamo dubbi, soprattutto per i problemi di liquidità che sono un’eredità pesante che derivano dalle amministrazioni precedenti del Partito democratico. Buda in cinque anni non ha saputo o voluto risolvere il problema della liquidità di cassa generata dalla precedente amministrazione e ha attuato solo alcuni correttivi alla fine del 2015. Ma non è bastato. La scarsa liquidità infatti è per lo più dovuta al fatto che nel bilancio il peso dei residui attivi, i

crediti, è molto importante e l’armonizzazione contabile, prevista dalle ultime normative, non ha aiutato obbligando di fatto il Comune, purtroppo anche su imput dei revisori, ad applicare un fondo di svalutazione crediti molto consistente che va a incidere sulla gestione ordinaria, in quanto impedisce di fatto di utilizzare anche i pochi fondi di liquidità in cassa. In poche parole, manca la liquidità in cassa e quella poca presente non si può utilizzare per i vincoli del pareggio di bilancio. Ci sarebbero state le strade per superare questo problema, ma non ci sono state la capacità o la volontà di farlo.

Enrico Dall’Olio (Lega Nord)

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