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Crisi idrica, la Lega: "Giuste le ordinanze anti-spreco dell'acqua, ma più controlli sull'infrastruttura"

“Giusto emanare ordinanze contro lo spreco di acqua, ma ancora più giusto sarebbe riconoscere che gli sprechi non dipendono sempre dai comportamenti di cittadini/utenti"

“Giusto emanare ordinanze contro lo spreco di acqua, ma ancora più giusto sarebbe riconoscere che gli sprechi non dipendono sempre dai comportamenti di cittadini/utenti ma dalle troppo frequenti perdite dalle reti di distribuzione idrica che non vengono prontamente ripristinate. Certo non si può pretendere che un sistema di reti idriche sia a perdita zero, tuttavia, visti i ‘casi’ così frequenti a Cesena, ci chiediamo se le varie amministrazioni pubbliche e gli organismi preposti, prima delle ordinanze, non siano tenuti a monitorare lo stato dell’infrastruttura e il livello di manutenzione, individuando le ragioni della dispersione di acqua”. Così in una nota i consiglieri del Gruppo Lega Antonella Celletti, Fabio Biguzzi, Enrico Sirotti Gaudenzi, Beatrice Baratelli che hanno annunciato un’interrogazione.

“Uno spreco significativo. Dati pubblicati dall’Istat indicherebbero una perdita media a livello nazionale del 42% sul volume totale di acqua immesso in rete. Certamente la situazione della rete idrica cesenate sarà delle migliori, ma in città si vedono spesso situazioni come quella di via Q. Bucci, un esempio per tutti. L’immagine è del 23 giugno ma è uguale da giorni. Casi che dovrebbero far riflettere chi come l’assessore Francesca Lucchi (presidente di Atersir) ammonisce a ‘usare l’acqua con cura’ mentre la rete comunale sembra un colabrodo o come la consigliera regionale del Pd Lia Montalti che pubblicizza una risoluzione del suo gruppo sull’emergenza idrica, enfatizzando generiche azioni della Regione guarda caso declinate al futuro.

E in questo quadro rientra anche la questione del datato progetto dell’invaso del Lago di Quarto. A Enrico Rossi del Pd, che nei giorni scorsi ne ha parlato come fosse una novità, vorremmo ricordare che lo studio di fattibilità risale addirittura al 1995, mentre nel 2017 fu un ordine del giorno della Lega in Regione a riportarlo all’attenzione e a ottenere il via libera all’unanimità. Il testo impegnava la Giunta guidata da Stefano Bonaccini a ‘testare la fattibilità tecnica, i costi e i benefici’ del progetto per il ‘recupero, a fini idropotabili, dell'invaso di Quarto’. Seguì un nulla di fatto. Il problema, dunque, è tutto interno al Pd che governa da sempre la Regione".

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