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Crisi idrica, Angeli (Pli): "Sul sito del Comune non ci sono i dati"

"La crisi idrica in corso in Romagna potrebbe portare a breve al razionamento dell'acqua in molte località romagnole, ma ha già costretto da alcuni mesi Romagna Acque a ridurre drasticamente la quantità di acqua potabilizzata"

“La crisi idrica in corso in Romagna potrebbe portare a breve al razionamento dell’acqua in molte località romagnole, ma ha già costretto da alcuni mesi Romagna Acque a ridurre drasticamente la quantità di acqua potabilizzata presso l’invaso di Ridracoli - ricorda Stefano Angeli, segretario provinciale del Partito Liberale Italiano - Secondo i dati pubblicati dalla società stessa infatti se ad agosto le quantità di acqua potabilizzata era sui 5,8 milioni di metri cubi già ad ottobre si era ridotta a soli 2,44 milioni di metri cubi, la metà esatta”.

“Notiamo poi come sul sito Cesenadialoga, gestito dall’amministrazione comunale di Cesena, la pagina dedicata alla pubblicazione delle percentuali di miscelazione di acqua buona di Ridracoli, con quella di qualità scadente proveniente dai vecchi pozzi di falda, riporta dati solo fino al mese di agosto, poi più nulla. Dai dati pubblicati dal comune nel suddetto sito, sappiamo che ad agosto la percentuale a Cesena di acqua di Ridracoli era appena del 61%, mentre il resto continuava ad essere acqua dei pozzi”, sottolinea Angeli.

“Considerando il drastico calo della produzione negli ultimi mesi a Ridracoli è logico pensare che le percentuali di miscelazione di settembre, ottobre e novembre siano ancora assai più svantaggiose per Cesena, con un conseguente peggioramento drastico nella qualità dell'acqua erogata. - continua - Troviamo quindi una mancanza di trasparenza che sembra mirata a voler nascondere a noi cesenati la reale situazione e la reale qualità del prodotto che esce dai nostri rubinetti, e che sappiamo essere tra i più costosi in Italia. Da molto tempo inoltre non sono più reperibili su internet dati attendibili sulle analisi della qualità dell’acqua erogata da Hera, specialmente mancano le analisi eseguite mensilmente dall’Arpa. Sulle cause della crisi idrica ci siamo già espressi più volte, e la imputiamo senz’altro ad una errata strategia di gestione della risorsa, piuttosto che alle condizioni atmosferiche, ricordando che esiste da oltre trent’anni un progetto di realizzare un secondo bacino montano di captazione delle acque che non è mai stato preso in considerazione, con i risultati oggi sotto gli occhi di tutti”.
 

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