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Corteo transfemminista per le vie del centro storico, Celletti (Lega): "Una macedonia indigesta"

“Libertà di manifestare e di parola da garantire a tutti. Ma libertà anche di criticare nel merito la macedonia indigesta della manifestazione che si è svolta sabato scorso per le strade di Cesena"

Molto critica la Lega rispetto al corteo transfemminista che si è svolto sabato a Cesena. “Libertà di manifestare e di parola da garantire a tutti. Ma libertà anche di criticare nel merito la macedonia indigesta della manifestazione che si è svolta sabato scorso per le strade di Cesena.  A leggere i commenti della stampa appare una sorta di circo Barnum dove si univa tutto e il suo contrario, senza una linea guida che provasse la coerenza delle problematiche per cui si manifestava. L’ostilità dei partecipanti (certamente non 500, forse meno di una metà) si rivolgeva alla chiusura mentale non si sa di chi. In realtà, è apparso chiaro che la ristrettezza di idee apparteneva in gran parte agli organizzatori del corteo visti gli slogan manifestamente destituiti di credibilità e i luoghi comuni urlati con scarso realismo. Uno per tutti, il riferimento al ‘patriarcato’, concetto non solo mal compreso dai manifestanti, ma addirittura assurdo se contestualizzato all’oggi. E’ così che la manifestazione ha assunto contorni grotteschi. Ovvio che sia stata ispirata da quell’area della sinistra capace di strumentalizzare qualunque rivendicazione pur di influenzare chi non ha strumenti critici da opporre”. Così in una nota la consigliera comunale Antonella Celletti (Lega).

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“Per quanto riguarda il patriarcato - dettaglia la consigliera leghista - già negli anni ’70 furono evidenziati i problemi di una trasformazione della società in una ‘società senza padre’. Una deriva che, come previsto, avrebbe determinato la scomparsa di ogni autorità e il taglio netto con la cultura e i valori della tradizione. La figura paterna autorevole, come evidenziato da molti studiosi, è fondamentale nella famiglia così come nella società, in quanto garantisce ai figli e quindi alla comunità un corretto sviluppo sociale, culturale e economico. Oggi il problema è esattamente l’opposto. E’ la crisi di autorità che determina l’‘assenza’ di un padre capace di guidarti con autorevolezza. Un ruolo che nulla può sostituire. Bollare la nostra società di essere dominata dal patriarcato e attribuire ad esso la causa di tutti i mali, femminicidi compresi, è banale e poco realistico. Soprattutto quando si tace sulla dimensione tragica della forma più deteriore di ‘patriarcato’ tuttora in vigore nei paesi islamici fondamentalisti e, purtroppo, importata da una parte dell’immigrazione anche in Italia e in Europa".

Prosegue ancora Celletti: "Gli slogan della manifestazione sono poi diventati surreali quando il corteo, dove confluivano realtà transfemministe e dei diritti Lgbtqia+, ha inneggiato alla resistenza del popolo palestinese. Un concetto sbagliato e indice di grande ignoranza: in primo luogo, quella di Hamas non è resistenza ma una guerra sferrata per eliminare il popolo ebraico e Israele, in secondo luogo, l’omosessualità è tanto mal tollerata e odiata nei territori palestinesi e a Gaza da portare alla morte. Tutto il contrario di Israele considerato paese aperto e un ‘paradiso’ di libertà anche sessuale”.

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