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Consulta agricola, le opposizioni: "Scavalcati sul bando da 80mila euro, il coordinatore si dimetta"

Si chiedono le immediate dimissioni del coordinatore della Consulta Agricola, Gianni Ceredi (del Pd), per "manifesta carenza di capacità attitudinali al ruolo svolto, avendo tergiversato per mesi sul tema del bando per le attività agricole"

"Un comportamento politico inaccettabile" è questo che i gruppi Lega, Cambiamo, Cesena Siamo Noi e Movimento 5 Stelle rimproverano alla maggioranza e, per questo motivo, chiedono le immediate dimissioni del coordinatore della Consulta Agricola, Gianni Ceredi (del Pd), per "manifesta carenza di capacità attitudinali al ruolo svolto, avendo tergiversato per mesi sul tema del bando per le attività agricole e consentito che la Consulta e in particolare il vice-coordinatore e il rappresentanti delle minoranze fossero aggirati, scavalcati e tenuti all'oscuro del reale obiettivo della giunta, determinando una grave lesione a corretti rapporti istituzionali e una situazione di ombre e sfiducia".

I rappresentanti dei gruppi sopracitati, Antonella Celletti (Lega), Andrea Rossi (Cambiamo), Denis Parise (Cesena Siamo Noi), Claudio Capponcini (M5s) si sono dati appuntamenti al Caffè letterario del Mercato Coperto per annunciare il loro massimo sconcerto davanti alla risposta del presidente della Consulta Agricola, Gianni Ceredi, a seguito della richiesta delle minoranze per capire dove fossero finiti i fondi (75 mila euro circa) destinati al bando per le attività agricole di cui si era parlato concretamente durante la Consulta del 7 luglio 2021 e sul quale le stesse minoranze - come d'accordo e com'è nella stessa ragione d'esistere di una Consulta - stavano riflettendo, studiando una proposta da presentare. Il fatto è che, secondo la minoranza, mentre in Consulta (dove siedono per l'appunto sia maggioranza che minoranza) si parlava di fare proposte concrete e unitarie per migliorare e sviluppare il settore agricolo, fuori dalla Consulta la maggioranza aveva già preso decisioni scavalcando di fatto gli altri componenti.

La risposta di Ceredi (arrivata il 19 novembre), infatti, secondo i gruppi di minoranza è stata quantomeno inopportuna e imbarazzante. Il presidente della Consulta, infatti, avrebbe scritto che "la decisione era già stata assunta da soggetti non meglio precisati - si legge nell'interpellanza presentata dalla minoranza - senza informare il vicecoordinatore Scarpellini e tanto meno la Consulta, ma addirittura senza specificare l'oggetto del bando". Dopo giorni di silenzio da parte della maggioranza - nonostante le lamentele e gli appunti della minoranza - è arrivata un'altra lettera da parte dell'assessore Ferrini che, come si legge sempre nell'interpellanza - in sintesi affermava "di stupirsi dei contrasti di metodo e merito emersi recentemente all'interno della Consulta Agricola e di cui non era a conoscenza; che andava riconosciuto al coordinatore del Comitato un lodevole impegno nel tentativo di tirare le fila di un complesso ed articolato lavoro di confronto tra parte politica e parte tecnica; di aver auspicato l’elaborazione di una proposta condivisa in materia di agricoltura; che circa 70.000 euro sono stati destinati ad aiuti per le imprese del comparto agricolo; che la speranza era che l’organo consultivo offrisse una proposta condivisa; che doveva prendere atto che non è stato possibile raggiungere una coralità di intenti e che quest’anno sarà l’organo esecutivo a strutturare l’erogazione delle risorse economiche promesse".

Ma non è finito qui, perché oltre alle risposte ci sono anche atti politici che hanno irritato la minoranza portandola a pensare che la Consulta Agricola non abbia ragione di esistere. Uno di questi è che sembra essere stato già tutto deciso (importo e destinatari del bando) dalla maggioranza senza nemmeno consultarsi con gli altri componenti della Consulta. Il 12 dicembre, infatti, è stato diffuso un comunicato stampa dove l’assessore Ferrini ha dato notizia di un “bando rivolto alle microimprese, piccole imprese e imprese agricole cesenati che tra il primo gennaio e il 31 dicembre 2022 eseguiranno interventi di sviluppo, ripresa e resilienza”; che a disposizione ci sono 520 mila euro di cui 75 mila per le sole imprese agricole colpite dall’emergenza legata al Covid-19; che il bando è stato definito insieme alle Associazioni di categoria e alle realtà che fanno parte del tavolo InCesena (Cna, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti).

"E' un fatto grave - ha detto Andrea Rossi di Cambiamo - Potevano risolverla portando l'ipotesi di bando in Consulta e invece hanno voluto fare di testa loro, annullando il valore di un organo istituzionale. E' una grande mancanza di rispetto che, alla luce del fatto che il sindaco è stato eletto al ballottaggio, ha ancora più valore. Agendo in questo modo, superficiale e scorretto, è venuto meno il rispetto per la rappresentanza di una parte consistente dei cesenati. Per questo chiediamo le dimissioni del presidente della Consulta e chiediamo anche una riflessione alla maggioranza perché questo non è il modo corretto di procedere". 

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