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Coltellate al bar della stazione: "Episodi simili saranno sempre più frequenti, frutto dell'immigrazione imposta"

Antonio Barzanti: "Ci hanno pensato i due recenti casi di violenta cronaca locale a movimentare questa seconda parte di estate romagnola"

“Nonostante il Ferragosto e l’inevitabile rallentamento dei ritmi della vita cittadina - inizia Antonio Barzanti, di Difendi Cesena ed ex esponente di Casapound - ci hanno pensato i due recenti casi di violenta cronaca locale a movimentare questa seconda parte di estate romagnola: l’algerino che ha tentato di rubare nella centralissima Piazza della Libertà, per poi prendere a pugni un passante e, non contento, ha ferito un poliziotto intervenuto; i due magrebini che hanno portato il caos presso il Caffè Capolinea davanti alla Stazione Ferroviaria, preteso di consumare alcolici senza pagare, scatenato un lancio di bottiglie e l’intervento del barista con il conseguente ricorso al pronto soccorso per i due scalmanati”.  
 
“Storie - continua il comunicato del movimento - ormai all’ordine del giorno, a Cesena come nel resto d’Italia. Due casi di cronaca, non di certo i primi, che presto si replicheranno. All’infinito, perché al di là delle ossessioni politicamente corrette e da quel senso di fatalismo che paralizzano troppi italiani, i risultati dell’immigrazione imposta sono essenzialmente questi. Degrado, violenza e abbruttimento dei luoghi dove viviamo. La certezza è che tutte le misure invocate dal centrodestra e pubblicizzate dal centrosinistra, come presidi fissi, militarizzazione della città ed ulteriori telecamere, saranno del tutto inutili. Figuriamoci il rifacimento estetico e strutturale della stazione ferroviaria”.  
 
“Servirebbe l’impossibile - specifica Barzanti - ossia riavvolgere il nastro del tempo, tornare ai primi anni novanta e, senza quella classe partitica che agì contro gli interessi nazionali, bloccare sul nascere l’avvio delle politiche pro immigrazione che diedero il via alla situazione che soffriamo oggi. Oppure, rimanendo lucidamente nel campo del possibile, quindi nelle potenzialità di un governo, frenare questa alluvione di scalmanati con il blocco dei porti e dei passaggi in terra dei flussi migranti. Quindi, in secondo luogo, il rimpatrio degli stranieri che delinquono o che non hanno un lavoro regolare per sostenersi. Ma con quale Governo farlo se pure Fratelli d’Italia, che ha vinto le elezioni grazie alla promessa del blocco dei porti, oggi si rimangia quella promessa agli elettori e va nella direzione opposta, agendo per potenziare l’immigrazione regolare senza considerare che anche i regolari, come l’algerino menzionato a Cesena o i nordafricani di seconda e terza generazione che hanno devastato le città francesi, non sono affatto garanzia di sicurezza e ordine sociale? Con la percentuale sempre crescente di italiani che si astengono dal voto perché non si riconoscono in alcun partito presente nell’arco parlamentare o totalmente sfiduciati dalla politica dei suoi partiti, gli spazi di manovra e di potenziale consenso per un nuovo movimento politico ci sarebbero eccome. Se per rifare l’Italia bisognerebbe rifare gli italiani – conclude Barzanti - il primo passo potrebbe essere quello di farlo destandoli dal torpore che coinvolge troppi nostri connazionali, affinché possano tornare a credere che nessuno può o deve imporci l’immigrazione, a maggior ragione proprio oggi che anche la Meloni, smentendo anni di promesse e rassicurazioni, si affianca alla narrativa della sinistra dicendo che servono immigrati”.

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