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Cesena Siamo Noi: "La Biblioteca Malatestiana rimane senza un progetto complessivo ed organico"

"Siamo poi lontani dal presentare un progetto complessivo e organico all’altezza del valore della Biblioteca, che valorizzi spazi e funzioni di quella che viene ancora definita 'Casa del libro'"

"A ridosso della inaugurazione del Terzo Lotto della Biblioteca Malatestiana, tante volte rinviata, CSN condivide le criticità e preoccupazioni, espresse da studiosi e altre forze politiche". E' quanto afferma in una nota Cesena Siamo Noi.

"Siamo lontani ancora dal completamento - dettaglia CSN - visto il riallestimento, sempre annunciato e rimandato, del Museo Archeologico, che rimane inaccessibile. Siamo poi lontani dal presentare un progetto complessivo e organico all’altezza del valore della Biblioteca, che valorizzi spazi e funzioni di quella che viene ancora definita “Casa del libro” ma dove i libri e le esperienze intorno a questi hanno sempre meno spazio. Per citare l’ultimo esempio: nell’annuncio di giovedi 3 marzo sui social dei nuovi 1000 mq aggiunti alla Biblioteca, si fatica inutilmente a trovare riferimento ai libri tra tanto altro che viene citato (videogames, fumetti, giochi da tavolo), assenza ancora più simbolica perché avviene nella giornata in cui le biblioteche di tutto il mondo celebrano il World Book Day, qui passato sotto apparente silenzio. Il problema è ovviamente a monte. Anche per la Biblioteca stiamo ancora pagando le conseguenze dell’ambiziosa delibera del 2014, che ha operato una maldestra riorganizzazione del settore culturale, concependo la Biblioteca come “vetrina culturale” su cui concentrare funzioni e usi per farne un “contenitore” strapieno. Il progetto del cosiddetto Terzo Lotto è oggetto di segnalazioni a partire dal 2015, proprio per la nebulosità e criticità di ulteriori aggiunte dentro spazi già ristretti e poco organizzati. Ad oggi non è ancora chiaro poi se la sala proiezioni allestita in Malatestiana diverrà il nuovo Centro Cinema, di fatto interamente smantellato dalla sede originaria nel S. Biagio: le dichiarazioni dell’Amministrazione in merito sono in effetti poco chiarificatrici".

Prosegue ancora Cesena Siamo Noi: "Dopo anni di lavori e allestimenti, una parte delle collezioni continua a non trovare spazio se non nella sede “provvisoria” del magazzino di via Piave, che presenta, oltre agli annuali 63.000 euro dalle tasche dei Cesenati, criticità di gestione, conservazione e difficoltà di fruizione del patrimonio ivi allocato, ambito critico del settore come mostrato con estrema gravità anche dalla recente vicenda della scultura di Amedeo Massacci. Altro nodo centrale è quello del personale dirigente qualificato per il settore, per cui va dato atto sia in atto un reclutamento tramite bando, ma continua (sempre da quel 2014 in cui la biblioteca tornò ad essere gestita dal Comune e non più Istituzione) ad essere personale con incarico temporaneo: dal pensionamento delle ultime bibliotecarie alla recente vicenda del direttore scientifico, in servizio solo per un anno e ad oggi ancora non sostituito, persiste il problema della continuità e del mancato affiancamento del personale in uscita. Anche il comitato scientifico in carica per tre anni sulla programmazione di alcuni eventi culturali, non ha conosciuto un secondo mandato. Proprio l’ex-direttore scientifico, prima della partenza da Cesena, in commissione forniva un quadro dettagliato e realista delle ristrettezze - di risorse, personale e dotazioni - in cui aveva portato avanti le attività nell’anno precedente. Ci auguriamo che questo contesto difficile non distolga i futuri candidati a venire a Cesena a svolgere questo importante e delicato ruolo e ci auguriamo che la scelta del nuovo direttore risponda alle necessità di una guida con competenze ed esperienze di livello nazionale o internazionale".

"Se la Malatestiana conclude la nota - è il cuore del sistema bibliotecario locale, dagli anni ‘70 le biblioteche di quartiere ne sono stati i bracci vivi e operativi, sino a quando sono state potenziate come tali, ovvero diversi anni fa. Private dal 2013 di fondi adeguati e tolte da due anni anche dal catalogo generale del Polo Romagnolo, ora sono oggetto di nuova attenzione, che se è positiva e lo sottolineiamo fortemente, ha il problema di presentarsi come una valorizzazione calata dall’alto che non tiene conto di quanto già funzionava nelle stesse biblioteche, grazie ai consigli di quartiere, alle associazioni locali e ai volontari".

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