Cambiamo: "Gli incentivi alle micro-imprese? Una questua che sposta poco o niente"

"I contributi annunciati dal Comune di Cesena a favore delle micro-imprese del territorio per fronteggiare l’emergenza Covid-19 sono la classica questua che non potrà in alcun modo incidere sulla reale tenuta del nostro sistema produttivo". Lo afferma la lista civica Cambiamo.

"Al di là dei discutibilissimi criteri di assegnazione degli incentivi destinati sia a chi fattura 100 euro sia a chi ne fattura 300mila, quei 700 euro una tantum (200 per le nuove imprese) sono un buffetto di cipria su una situazione economica molto difficile che, soprattutto a Cesena, avrebbe bisogno di un piano ben più strutturato di difesa e di rilancio. Questa logica del 'meglio che niente' si scontra, inoltre, con le scelte annunciate dall'Amministrazione che, in uno dei periodi più critici della nostra storia repubblicana, decide di spendere un milione di Euro in più per aumentare il personale del Comune. Che fine hanno fatto, ci chiediamo, i proclami elettorali che parlavano di un radicale snellimento della macchina burocratica, che spesso rappresenta un vero e proprio costo occulto per le imprese e i cittadini? Davvero quel milione di euro, o almeno parte di esso, non poteva essere destinato alle nostre imprese? E allo stesso modo, è impossibile non ricordare quei 900mila euro che il Comune ha pagato ad Ert per il 2020 (nonostante il teatro chiuso), così come la convenzione appena firmata che, in un contesto di totale incertezza, regala ulteriori 100.000 euro in più rispetto al passato per i prossimi anni, aumentando il contributo e non facendo più pagare nessun tipo di canone per l'utilizzo del Bonci. Se a questo aggiungiamo i continui esborsi per le cause giudiziarie perse dal Comune per decisioni del tutto sbagliate, quei 460.000 Euro di "aiuti" per le imprese rappresentano un'elemosina che, di fronte a tante decisioni discutibili, dovrebbe far arrossire".