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Cambiamo boccia il Piano urbanistico generale: "Non genera ricchezza, lascia incognite sul futuro di Cesena"

"Giovedì sera si è concluso il lungo percorso di approvazione del Piano Urbanistico Generale (il Pug), ovvero il nuovo strumento urbanistico che, sulla carta, disegnerà la nostra città per i prossimi decenni"

"Giovedì sera si è concluso il lungo percorso di approvazione del Piano Urbanistico Generale (il Pug), ovvero il nuovo strumento urbanistico che, sulla carta, disegnerà la nostra città per i prossimi decenni". Lo afferma il gruppo consiliare Cambiamo dopo l'approvazione del Piano urbanistico generale in consiglio comunale.

"Nelle precedenti sedute dedicate a questo tema - viene dettagliato - come lista civica Cambiamo, ci eravamo astenuti perché - registrando nell’impianto generale una serie di omissioni e di criticità - avevamo sospeso il nostro giudizio. Ora che il documento può considerarsi definitivo, possiamo dire che gran parte delle nostre perplessità siano state confermate. E non lo diciamo solo noi perché, se analizziamo il percorso intrapreso negli ultimi due anni, non possiamo non evidenziare come il punto di partenza di questo Pug sia molto distante rispetto al suo punto di arrivo.  In sede di premessa, non si può non evidenziare come Cesena paghi, in primis, lo scotto di uno strumento urbanistico vecchio di 20 anni che da tempo ha mostrato tutti i suoi limiti, viziato anche da scelte originarie clamorosamente sbagliate, una per tutte quella della perequazione che ha fatto sì che molte aree di sviluppo produttivo, ritenute a suo tempo strategiche, non siano neppure partite, con l’aggravante che questo ha comportato la mancata realizzazione di molte opere di edilizia sociale.   Si poteva correggere il tiro nel 2012-2013 con un nuovo strumento urbanistico ma, pur essendoci tempi e presupposti, si è preferito soprassedere, di fatto facendo incancrenire tanti problemi. E nessuno, ieri sera in consiglio comunale, si è assunto la responsabilità politica di quelle scelte di cui, ancora oggi, Cesena paga le conseguenze".

"Abbiamo affermato che si stava partorendo uno strumento sostanzialmente debole e, non a caso, in sede di osservazioni, recependo anche le indicazioni degli ordini professionali, il documento è stato sensibilmente modificato. Inoltre, dalla valutazione del CUAV (il comitato urbanistico di Area Vasta), che è l’ente deputato ad esprimere un parere tecnico prima dell’approvazione definitiva, emergono forti criticità al punto che, la scorsa estate, di comune accordo con il Comune di Cesena, il Comitato ha sospeso per un paio di mesi gli incontri per dare modo agi uffici amministrativi di adattare il documento allineandolo alle numerose obiezioni avanzate. Il risultato è quello di un Pug realizzato ‘a sei mani’ perché, oltre al Comune di Cesena, hanno dato un robusto contributo anche gli uffici della Provincia e quelli della Regione.  Lo stesso CUAV ha inoltre ribadito le criticità che noi stessi, a più riprese, avevamo segnalato: l’indice ‘swot’, che misura i punti di forza e di debolezza del documento, ad esempio, è molto debole. Ma soprattutto manca una chiara visione di quello che dovrebbe essere il futuro urbanistico di Cesena. Perché, mentre con i vecchi piani regolatori si disegnavano su una tavola dei ‘retini’ e sapevi con certezza che quella porzione di territorio avrebbe avuto quella precisa destinazione, oggi le nuove norme parlano solo di ‘indirizzi’ di massima e dunque, se un’amministrazione ha visioni nebulose e contraddittorie, è impossibile trovare dei punti di rifermento certi della Cesena che verrà". 

"Qual è - ci chiediamo - la grande opera pubblica che, con questo Pug, possiamo immaginare per il futuro della nostra città? Noi non la vediamo.  Abbiamo sempre sostenuto che uno dei punti più deboli fosse la cosiddetta ‘attrattività del territorio’, ovvero la capacità di creare ricchezza. Ebbene, al di là dei tanti discorsi sulla Bicipolitana e su una dichiarata ‘politica ambientale’, si sono create le condizioni per invogliare nuova impresa ad insediarsi ed investire sul nostro territorio?  La verità è che mancano del tutto i fondamentali di una presunta attrattività e la scarsa attenzione verso il mondo produttivo lo si è visto chiaramente anche sul tema delle “aziende incongrue” su territorio rurale perché questo Pug, lo ricordiamo, prevedeva che ben 22 aziende fossero ritenute ‘incongrue’ con tutte le problematiche accessorie che una scelta di questo tipo avrebbe comportato. Ebbene, il CUAV ha imboccato una direzione opposta, bocciando questa interpretazione del Comune e azzerando, di fatto, il numero delle cosiddette ‘aziende incongrue’. In questo periodo, tuttavia, alcune di queste hanno inevitabilmente ridotto la loro produzione o si sono affidate a dei tecnici proprio per provare a controbattere l’impostazione del Comune. Uno sperpero di risorse risultato, a conti fatti, del tutto inutile dopo che il CUABV ha platealmente smentito il Comune, confermando, di fatto, la scarsa sensibilità di questa amministrazione nei confronti del mondo delle imprese". 

"Un ulteriore aspetto sul quale questo piano urbanistico non dà soluzioni concrete è quello della casa, soprattutto quello legato all’edilizia sociale. Dei 1077 alloggi previsti nel Prg del 2000 ne sono stati realizzati solo 231 figli, per altro, della visione distorta della perequazione. E anche in questo Pug i riferimenti all’edilizia sociale sono scarsi perché non basta affidarsi alle previsioni contenute nel progetto del Novello per garantire quelle unità abitative che servono a questa comunità. Per altro, quel progetto è già stato ridimensionato e dunque non saranno i cento alloggi previsti a risolvere il problema dell’edilizia sociale. Per tutte queste ragioni, dopo aver sospeso il giudizio in itinere, oggi con la massima convinzione e con molto rammarico abbiamo deciso, come lista civica Cambiamo, di votare contro”.

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