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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Bonus 110%, Bulbi (Pd): "Banche, imprese e cittadini sono in stallo, serve l'intervento del Governo”

“Con il superbonus 110% si è venuto a creare uno stallo per banche, imprese e General Contractor derivante dalla saturazione della loro capacità fiscale nei confronti dello Stato per quanto riguarda i crediti ceduti dai privati beneficiari"

“Con il superbonus 110% si è venuto a creare uno stallo per banche, imprese e General Contractor derivante dalla saturazione della loro capacità fiscale nei confronti dello Stato per quanto riguarda i crediti ceduti dai privati beneficiari. In sostanza, non si possono aprire nuovi cantieri e temiamo conseguenze sulla tenuta economica e sociale derivante dalla crisi del comparto edilizio”. In Assemblea Legislativa regionale risuona l’allarme nelle parole di alcuni componenti del Gruppo PD della Regione Emilia-Romagna, e in particolare di Massimo Bulbi. Sono stati quattro gli atti depositati da Pd, 5Stelle e dalle due civiche di centro sinistra e centro destra. “Un tema bipartisan perché non ha colore politico. Ma di cui la politica si deve fare carico” scandiscono i consiglieri.

“Le banche non riescono ad accettare nuovi crediti, le imprese restano senza liquidità e il sistema che si regge su un equilibrio estremamente precario, non può mantenersi a lungo. Si rischiano gravi risvolti speculativi, per questo abbiamo sollecitato la Regione e il Governo nazionale ad intervenire, con ruoli diversi”. “Il Governo deve garantire una interpretazione univoca evitando che le amministrazioni di livello regionale o locale procedano in modo disomogeneo e difforme le une dalle altre. Stiamo parlando di normativa fiscale, quindi un tema complesso che richiede il massimo livello possibile di chiarezza. Per quanto riguarda le Regioni, invece, richiamiamo come ad oggi alcune di esse oltre a degli enti locali abbiano già agito in autonomia. Per esempio, alcune Regioni hanno provveduto all’acquisto diretto o indiretto per tramite di partecipate o altri enti del perimetro del consolidato regionale, di crediti oggi fermi negli istituti di credito, Poste Italiane, imprese, General Contractor e privati a prezzi vantaggiosi rispetto al mero valore nominale da porre in compensazione. Un’operazione che da un lato eviterebbe speculazioni, dall’altro porterebbe a liberare risorse dal bilancio regionale facendo anche ripartire le attività edilizie e quindi le entrate tributarie regionali. Ma è necessaria una cornice normativa e interpretativa comune”.

“Dall’Assessore Calvano abbiamo avuto rassicurazioni sulla convocazione, da parte della Regione, di un tavolo di confronto congiunto tra gli Assessorati al Lavoro e al Bilancio con il sistema bancario del credito e le imprese per valutare come evitare il blocco dei nuovi cantieri e ritardi in quelli aperti, la chiusura delle imprese e la perdita di posti di lavoro. Se non si alleggeriscono i cassetti fiscali degli stakeholder coinvolti per rilanciare e sbloccare il settore edilizio, prevedendo misure volte all’acquisizione e compensazione dei crediti anche attraverso sollecitazioni al governo e regolamentando in modo esplicito il coinvolgimento degli enti locali in questa complessa materia, la bolla del settore edilizio rischia di scoppiare a breve”.

“È però di poche ore fa – sottolinea il Consigliere regionale Massimo Bulbi - la notizia che l’Esecutivo starebbe per inserire nel decreto-legge sul Pnrr una norma che di fatto bloccherebbe la possibilità degli Enti pubblici di acquistare i crediti incagliati derivanti dai bonus edilizi. Il Governo deve intervenire assolutamente per creare le condizioni legislative che agevolino lo sblocco dei crediti incagliati, questa deve essere la priorità. Per tutti questi motivi condivido il contenuto dell’appello lanciato da Ance in merito a questo”.

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