L'Edera mette il veto su Cesenalab. "Dove sta il capitale di rischio?"
"Il Comune di Cesena con CesenaLab sta facendo investimenti, mentre non vi è alcun capitale di rischio all’orizzonte, se non una intenzione dichiarata alla stampa in questi giorni dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Cesena"
"Mettere a profitto l’investimento sul territorio del polo universitario è stato il sogno di tanti da sempre, perché il sapere e le competenze generate possano tradursi in occasioni di nuove attività imprenditoriali, benessere per il territorio in termini di occupazione, diretta e indiretta, creazione di filiere delle competenze, ritorno ottimale degli investimenti. In termini di infrastrutture e mercato sicuramente il settore dell’Information Communication & Technology (ICT) è quello che più si presta allo sviluppo di un incubatore di nuove imprese, l’ideale per il polo cesenate, dove anche recentemente è stata riconosciuta l’alta valenza del suo corso di Laurea in Ingegneria e Scienze Informatiche".
"Con curiosità e forte attesa si è quindi assistito al primo annuncio del lancio dell’incubatore CesenaLab, soprattutto per il ruolo di primo attore del Comune che esce dai canoni normali di un incubatore. I mesi successivi all’annuncio sono stati segnati da periodiche comunicazioni, ora sui locali, poi sulla convenzione , quindi sul comitato scientifico, sino ad arrivare in questi giorni nell’imminenza del lancio vero e proprio che dovrebbe aversi per fine maggio. Tuttavia i dubbi sul ruolo del Comune non solo non sono stati sciolti, anzi si sono materializzati sempre più, ad iniziare dal cospicuo contributo finanziario cui la cittadinanza sin troverà a contribuire, che sono stimabili in circa 200mila euro iniziali (infrastruttura locali, finanziamento start up, servizi a supporto). In momenti in cui si rivede il welfare non sono pochi, specie se si dirottano in attività che sono decisamente fuori dalla missione dell’ente comunale. Un incubatore di imprese nasce fondamentalmente con un capitale di rischio che finanzia con poche migliaia di euro lo sviluppo di nuove imprese, fa in pratica semina. Di queste imprese pochissime riescono a sopravvivere, la maggioranza terminano nel volgere di pochi mesi, le poche però che riescono a proseguire ottengono maggiore attenzione e più alti investimenti, dell’ordine di centinaia di migliaia di euro. Proseguendo nell’iter di sviluppo e selezione delle start up, quelle che meglio presentano opportunità di mercato vengono valutate per investimenti di un ordine superiore, pronte per farsi largo nel mercato e conquistarne valore e rispetto. Alla fine, gli investimenti del venture capital gettati in tante imprese, molte fallite al loro inizio, possono essere ricompensati dal buon esito anche di una solo di esse".
"Il Comune di Cesena con CesenaLab sta facendo investimenti, mentre non vi è alcun capitale di rischio all’orizzonte, se non una intenzione dichiarata alla stampa in questi giorni dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Cesena di creare un apposito fondo tra le realtà bancarie della zona. Encomiabile lo sforzo dei cittadini cesenati di investire in innovazione, con la speranza di poter vedere attecchire nel territorio tra qualche anno imprese, che ci si augura contribuiranno con le imposte a migliorare le entrate. Ma, al momento, i cittadini cesenati si sostituiscono al mercato. L’incontro di illustrazione di CesenaLab nella commissione consiliare competente ci ha lasciato molto perplessi, data la poca conoscenza del tema che abbiamo dovuto rilevare da parte dell’Amministrazione. L’unico che dimostra competenza ed autorevolezza è il prof.Margara, ordinario del corso di Laurea in Ingegneria e Scienze Informatiche, ma egli è anche il primo ad ammettere di non avere competenze di incubatori, se non per contatti con realtà analoghe già avviate. Comunque sia, l’esperienza di CesenaLab si svolgerà per fasi di apprendimento, valutando di volta in volta la stessa verrà valutata dal territorio, queste le affermazioni. In altre parole, investiamo, poi vediamo cosa succede. Attendiamo quindi l’avvio di questa nuova avventura attraverso l’azione del comitato scientifico, che ha ampi poteri discrezionali, specialmente nella prima fase di accettazione delle domande di accreditamento delle start up; e saremo vigili, su di un tema che pare riscuotere poco interesse da parte della politica cesenate, Ma i cittadini di Cesena lo sanno che stanno investendo in un mercato di forte rischio?"